100 parlamentari pensano alla cannabis legale per risollevare l’economia

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Con una lettera firmata da cento parlamentari (la maggior parte appartenenti al M5S), diretta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in Italia torna il dibattito sulla legalizzazione della cannabis. Una svolta che potrebbe portare a un forte incremento economico. Si tratterebbe infatti di incassare 40 miliardi in otto anni, creare posti di lavoro e strappare alla malavita un business che a oggi è totalmente nelle sue mani.

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Cannabis legale: il primo firmatario è Michele Sodano

cannabisSul tema della cannabis legale, il nostro Paese è diviso. Il dibattito si riapre con l’occasione degli Stati Generali dell’Economia. Michele Sodano, esponente politico del Movimento 5 Stelle e primo firmatario della proposta, ha affermato che, data l’importanza degli incontri a Villa Pamphilj a Roma per il futuro dell’Italia, era opportuno riportare l’attenzione sul tema della legalizzazione della cannabis.

Non sono mancate le critiche, provenienti anche e soprattutto dal mondo scientifico. Secondo Silvio Garattini, scienziato e farmacologo italiano, parlare di legalizzazione della cannabis non è buon segno. Garattini ha infatti precisato che: “Astenersi dalle droghe rientra nei principi della prevenzione. I giovani che consumano cannabis hanno problemi cognitivi, deficit di concentrazione, faticano a studiare, sviluppano un senso di distacco dalla realtà”.

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Qual è la proposta dei parlamentari

cannabisTra i firmatari della proposta, oltre Sodano, spiccano i nomi di:

  • Alessio Mattia Villarosa, Sottosegretario dell’Economia;
  • Barbara Lezzi, ex Ministro per il Sud;
  • Paola Nugnes, Senatrice;
  • Giuseppe Brescia, Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera;
  • Lucia Lorefice, Presidente della Commissione Affari Sociali.

La proposta mira principalmente a evidenziare i benefici economici (e non) conseguenti alla legalizzazione. Tra questi figurano: liquidità, occupazione, diminuzione dei reati e lotta alla criminalità organizzata. Sodano, inoltre, ha voluto evidenziare l’inefficacia delle politiche proibizioniste. “Perché non iniziare a ragionare anche in Italia, in maniera responsabile, sul poter regolarizzare questo settore? Il punto di buon senso non è più spinello sì o spinello no, ma la possibilità di strappare un business miliardario alle mafie, che oggi sono monopolisti di una sostanza che viene consumata da 6 milioni di italiani”.

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Legalizzazione cannabis: quali sono i presupposti

Secondo i promotori, legalizzare la cannabis vorrebbe dire innanzitutto tutelare il diritto alla salute della potenziale utenza. Un ragionamento fuori luogo secondo Garattini, poiché l’uso di cannabis può essere già prescritto per scopi terapeutici. Bisogna sottolineare, però, che la cannabis medica prodotta nel nostro Paese è poca ed è importata a caro prezzo dall’Olanda.

Per Sodano, è necessario dare un’informazione corretta al cittadino. “Basta con le lotte ideologiche. Dobbiamo essere concreti e scientifici. Pensare alle possibilità che si aprirebbero anche in tema di green economy, in un Paese a vocazione agricola che ha sempre primeggiato nella produzione di canapa industriale”.

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