Lunedì 25 giugno 2018 è stata riaperta al pubblico la Cappella di Santa Maria dei Pignatelli, meglio conosciuta come Cappella Pignatelli, gioiello del rinascimento partenopeo. La cappella si trova nel cuore del centro storico della città. È situata al Largo Corpo di Napoli, tra piazzetta Nilo e San Biagio dei Librai.
Presenti alla cerimonia di riapertura: il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris; il Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa Lucio d’Alessandro; i fratelli Fabio e Giovanni Pignatelli e la squadra di restauro.
Sarà sede della Cattedra permanente di Culture d’Europa, aperta a lezioni pubbliche di storia e attualità europea.
Cappella Pignatelli: i dettagli del restauro
I lavori, iniziati nel novembre del 2014, hanno permesso il totale restauro delle rifiniture interne. Gli arredi, i rivestimenti in marmo e gli affreschi delle volte sono tornati al loro antico splendore. Importanti interventi hanno riguardato anche il pavimento in cotto e maioliche, quello in marmo, l’impianto di illuminazione e la stabilità dell’edificio.
Sono state ricavate al suo interno aule multimediali e una sala conferenze.
Sono previsti concerti, mostre, proiezioni e spazi di informazione sul centro storico di Napoli.
Storia della Cappella Pignatelli
La Cappella di Santa Maria dei Pignatelli, proprietà della famiglia Pignatelli, sorge nel cuore antico e pulsante della città. Ha origini trecentesche, fu ristrutturata alla fine del XV secolo da Ettore Pignatelli, futuro vicerè di Sicilia, e riccamente decorata secondo lo stile romano dell’epoca. Al suo interno custodisce il sepolcro di Carlo Pignatelli e la cappella di Caterina Pignatelli.
È uno splendido esempio di arte e architettura rinascimentale. Negli anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso subisce la sua più grave mortificazione: è chiusa al pubblico, tristemente vandalizzata e adibita a deposito.
Negli anni ’90 la famiglia Pignatelli la dona all’Università Suor Orsola Benincasa. Oggi, grazie ai lavori appena conclusi, la cappella torna finalmente ai napoletani.