In carcere pestaggi dalla polizia ci furono, e pure cruenti. Questa la conclusione del giudice dell’udienza preliminare sui fatti di Santa Maria Capua Vetere. La corte ha rinviato a giudizio un centinaio di persone, tra poliziotti, agenti della penitenziaria e funzionari del (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) campano. Dopo mesi di indagine, ora lo Stato fissa l’imputazione e rimanda a giudizio pezzi di Stato.
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Carcere pestaggi: i fatti di Santa Maria Capua Vetere
Ma i fatti di Santa Maria Capua Vetere hanno scosso profondamente l’opinione pubblica. Maltrattamenti, sevizie, torture, lesioni personali. Anche la direzione amministrativa, chiudendo gli occhi sui fatti, avrebbe permesso che accadessero. Falso, depistaggio e favoreggiamento.
Le videoregistrazioni, acquisite dalla procura e rese pubbliche dalle testate nazionali, mostrano una crudeltà senza confini. Tutto per punire la paura per il covid. Nel carcere, infatti, era stato registrato un caso di covid, e la mancanza di presidi stava scatenando il panico nei detenuti.
Detenuti che, il lunedì santo del 2021, hanno visto arrivare agenti antisommossa che, entrando nelle celle, riempiva i presenti di manganellate, calci e pugni.
Questo uno dei video pubblici dei fatti, pubblicato da La Repubblica:
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Carcere pestaggi: le indagini e il rinvio a giudizio
La procura alla fine ha richiesto il rinvio a giudizio per 104 persone. Agenti della polizia penitenziaria, dirigenti e funzionari del Dap campano. Un solo prosciolto tra gli indagati incriminati davanti all’udienza preliminare, mentre tre hanno chiesto di accedere all’alternativo rito abbreviato.
L’udienza del gup Pasquale D’Angelo si è celebrata nell’aula bunker del penitenziario in cui sono stati processati in passato diversi clan camorristici.
Le testimonianze raccolte nel corso delle indagini sono moltissime. Un ex detenuto in sedia a rotelle denunciò la violenza: “Ci hanno massacrato, hanno ammazzato un ragazzo. Hanno abusato di un detenuto col manganello. Mi hanno distrutto, mentalmente mi hanno ucciso”.
Questa la sua testimonianza di un ex detenuto raccolta dal Corriere della Sera:
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Carcere pestaggi: a novembre il processo
Ministero di Giustizia e ASL di Caserta saranno sia parti civili che responsabili civili. Tra i nomi celebri, anche l’ex provveditore Antonio Fullone e i comandanti Pasquale Colucci, Tiziana Perillo e Anna Rita Costanzo.
E in attesa del processo, rimangono solo due cose: tante domande e tanto dolore. E come chiedeva Marco Pannella: quando sarà riconosciuta dignità umana, in Italia, ai detenuti?