Caro carburante: parte la “rivolta” degli autotrasportatori. La protesta dei camionisti contro l’aumento del prezzo del gasolio parte dalla punta dello stivale (da Palermo, per la precisione) per poi risalire man mano fino ad arrivare al tacco (Puglia). A montare non è solo la rabbia degli autotrasportatori. Sale anche la tensione; infatti, sulla statale 16 nel Foggiano un manifestante è stato ferito a un fianco con un coltello da un automobilista. Le condizioni del camionista, trasportato al pronto soccorso, non risultano essere gravi.
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Caro carburante, aumenta la tensione tra i manifestanti
Alcuni testimoni riportano quanto è avvenuto stamane sulla statale 16 nel Foggiano; secondo quanto raccontano il conducente di un’auto alla vista dei mezzi in colonna avrebbe tentato di fare marcia indietro rischiando di investire alcuni manifestanti. Da qui sarebbe seguito un violento diverbio che avrebbe poi portato all’accoltellamento. Il conducente dell’auto è stato fermato della polizia.
Questo episodio non ha fermato la protesta; quest’ultima partita dalla tangenziale di Bari in direzione Foggia, si sta man mano allargando. Nella sola provincia di Foggia sono stati organizzati diversi presidi: tra Foggia e San Severo, tra Orta Nova e Carapelle e all’ingresso di Lucera. Agli autotrasportatori, poi, si sono aggiunti agricoltori e allevatori di varie zone del territorio.
Diverse sono le testimonianze in cui ci si può imbattere, come quella di Salvatore Troiana, 75enne, che affronta “la strada” ormai da oltre 50 anni:
“L’aumento dei prezzi si ripercuote sulle famiglie italiane” dice. “E noi come abbiamo dimostrato nelle fasi più critiche della pandemia non abbiamo mai mollato portando alla gente quello che era necessario per sopravvivere, oggi lo Stato ci ignora non considerando che siamo dei professionisti“.
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Caro carburante, una protesta che si diffonde a “macchia d’olio”
Infine, con questa protesta dei Tir, la Coldiretti stima un danno dell’85% dei prodotti deperibili come frutta e verdura, oltre al rischio di scaffali vuoti causa mancanza dei rifornimenti.