Carrozze treni per sole donne? È quanto chiede una petizione fatta su change.org e rivolta a Trenord, la società che gestisce gran parte del traffico ferroviario della Lombardia, dopo l’ultimo atto di violenza accaduto sui loro treni pochi giorni fa.
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Carrozze treni per sole donne: la violenza da cui nasce la petizione
La petizione (che potete leggere e alla quale potete aderire a questo link) nasce dopo l’ultima violenza accaduta poche sere fa sulla tratta Milano-Varese. Una donna è stata infatti aggredita e stuprata da due ragazzi, un marocchino e un italiano. Gli stessi ragazzi hanno tentato lo stupro di un’altra donna pochi minuti dopo. Quest’ultima però è riuscita a salvarsi e a dare l’allarme al 112 nonostante lo shock. I due violentatori sono stati fermati poi grazie all’identikit fatto dalle vittime, alle corrispondenze biologiche trovate nei vagoni della violenza e a dei particolari inconfondibili come la stampella che l’italiano usava per camminare o la bicicletta servita per bloccare le vittime.
I due violentatori sono stati arrestati dai carabinieri e portati temporaneamente nel carcere di Busto Arsizio.
Lì sono stati riconosciuti dalle vittime e sono iniziate le prime confessioni; al momento i reati contestati sono quelli di violenza sessuale di gruppo, rapina e tentata violenza sessuale. Dopo questo efferato atto di violenza, è arrivata su change.org la petizione shock.
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Carrozze treni per sole donne: la proposta in Italia fu bocciata
Ma quella delle carrozze “rosa” è una realtà che esiste in diverse parti del mondo. A partire dal Giappone, dall’India, fino ad arrivare al Brasile, alla Malesia e alla Thailandia. Addirittura in India il fenomeno era così grave che sono state istituiti treni Ladies Special, nei quali è vietato l’ingresso agli uomini.
In molti però qui in Italia la ritengono una sconfitta. Sarebbe infatti l’ennesimo tentativo di porre l’attenzione sulla vittima e non sul colpevole, ignorando che spesso il colpevole agisce in quei contesti in cui sa di ottenere impunità. E quindi perché invece non investire su maggiori controlli? Perché non adeguare il personale in attività soprattutto sulle tratte notturne dei mezzi pubblici?
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Carrozze treni per sole donne: come proteggersi da possibili violenze sui mezzi pubblici
Ecco dunque qualche consiglio per le donne che può rivelarsi fondamentale. Si va da piccoli suggerimenti per mantenere l’attenzione a vere e proprie strategie di protezione.
- Non mettere la musica nelle cuffie a volume troppo alto: potresti non sentire chi arriva accanto a te;
- Se il tuo vagone è vuoto, spostati in un vagone in cui sono presenti altre donne;
- Se il treno si svuota, chiedi al capotreno di poterti mettere nel vagone immediatamente successivo al suo;
- Quando scendi, cerca di uscire dal treno accodandoti al gruppo più affollato di persone;
- Se vedi una donna sola in un vagone, spostati nel suo vagone. Non c’è bisogno di contatto o di chiacchierare, è una protezione implicita;
- Infine: esiste uno splendido progetto su Instagram, chiamato DonnexStrada. Con le loro “direttexstrada” forniscono compagnia continua a donne che devono attraversare percorsi non sicuri. Il servizio è attivo H24. Ecco qui tutte le caratteristiche.
Ci siamo noi a tenervi compagnia H24 con le !
Se sei in strada e non ti senti al sicuro scrivici in DM alla pagina di Instagram @/donnexstrada e una di noi farà partire una diretta immediatamente. #donnexstrada #direttaxstrada #9Dicembre pic.twitter.com/3i0kkDdpu1
— DonnexStrada (@DonnexStrada) December 9, 2021