Caserta: detenuto iracheno picchia cinque agenti di Polizia Penitenziaria

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Caserta agenti aggrediti da iracheno nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Torna quindi agli onori di cronaca il carcere che tanto ha fatto discutere nel giugno scorso. Questa volta però l’aggressione è avvenuta a parti inverse. Per futili motivi un detenuto iracheno si è scagliato contro cinque agenti della Polizia Penitenziaria. Calci, pugni, sputi e candeggina che sono costati dai 5 ai 7 giorni di prognosi alle vittime. Il sindacato dell’Uspp tuona e chiede immediati provvedimenti.

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Caserta agenti aggrediti: ancora violenza a Santa Maria Capua Vetere

Caserta carcere violenze, omicidio willy, Caserta agenti aggrediti,Santa Maria Capua Vetere è un carcere di cui si è parlato molto in Italia nell’ultimo periodo. Le immagini dei pestaggi dei detenuti condotti dagli agenti della penitenziaria hanno fatto il giro del mondo. Questa volta però a far parlare è l’aggressione di un detenuto iracheno contro cinque agenti. Pugni, calci, sputi e candeggina e circa una settimana di prognosi per le vittime. “Quanto è accaduto dimostra l’urgenza dell’inasprimento delle pene per i reati di aggressione”. Afferma Ciro Auricchio, segretario regionale Uspp (Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria). Il Segretario sottolinea poi la mancanza non sono di agenti ma di operatori a sostegno psicologico dei detenuti. Richiesto quindi un provvedimento al più presto.

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Caserta agenti aggrediti: le richieste dei sindacati

caserta carcere violenze, omicidio willy, Caserta agenti aggrediti,L’Uspp chiede l’annullamento dei benefici di legge per i detenuti che si rendono protagonisti delle aggressioni”. Questo il primo provvedimento richiesto da Ciro Auricchio, Segretario regionale Uspp. “Nel carcere di Santa Maria Capua Vetere si registra sia la mancanza di personale” afferma. “Sia quella degli operatori di sostegno, psicologici, psichiatri, assistenti sociali ed educatori”. Evidenzia poi come: “Nonostante il carcere sia stato soggetto di incessante attenzione mediatica”. Il riferimento è ai fatti di giugno scorso. “Continua a esserci soltanto la polizia penitenziaria nel fronteggiare ogni tipo di criticità”. Da qui l’invito a chi di competenza di intervenire sia da un punto di vista strutturale che di organico.

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