La storia della città di Napoli (leggi anche: Mensa sociale a Napoli, un’iniziativa dello chef Bottura) è così antica che si fa fatica a raccontarla. È da sempre stata il cuore pulsante di migliaia di culture, di popoli e civiltà diverse. Ciascuna di esse, nel suo piccolo, ha lasciato un segno così profondo da segnare inesorabilmente la realtà napoletana.
Napoli è ricca di segreti e gran parte di questi sono seppelliti in fondo al mare. Grazie al progetto “Sea Reserch Neapolis” (SeaReN), uno di questi è finalmente stato svelato. Alcuni sub, infatti, hanno realizzato una scoperta archeologica di grandissimo valore: sono stati trovati,nei pressi di Castel dell’Ovo, i resti di quello che si pensa essere un porto greco risalente al VI secolo a.C.
Castel dell’Ovo: una culla di tesori nascosti
Le ricerche hanno svelato che si tratterebbe del primo porto di Napoli. Questo dimostra che Castel dell’Ovo non sorge, quindi, sull’isolotto di Megaride collegato alla città da una lunga lingua di terra. Si tratta, invece, di una vera e propria penisola che ospitava tutti i viandanti che rientravano dai viaggi nel Mediterraneo. Dopo gli scavi, sono venuti alla luce il tracciato di una strada sulla quale si notano le impronte del passaggio dei carri e ben quattro gallerie, due delle quali sono collegate. Le opere sono state collegate all’antica colonia di Palepolis/Parthenope, il cui approdo si troverebbe a ponente di Castel dell’Ovo. È stata individuata anche un’altra area di interesse, grazie a precedenti ricerche e a mappature parziali, a ridosso della scogliera di via Partenope. Una scoperta non da poco, che consente al turismo di assumere un diverso carattere; il tutto monitorato e gestito dal programma SeaReN.
Progetto SeaReN: di cosa si tratta e tutte le iniziative proposte
SeaRen nasce dalla collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Archeologici di Napoli, Marenostrum ed Elleesse Italia srl, il tutto finanziato dalla Libera Università Iulm di Milano. Lo scopo del progetto è quello di creare un sito e web e di completare la mappatura del tratto costiero che si estende da Posillipo a Castel dell’Ovo. Il progetto, inoltre, prevede anche l’attivazione di una serie di attività nel sociale, specialmente nelle scuole. Fra queste, troviamo una campagna per la sensibilizzazione alla lotta all’inquinamento del mare.