Catello Maresca, oggi Sostituto Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Napoli, da sempre uomo e magistrato impegnato nella lotta contro la criminalità. Il suo operato è espressione di quella voglia di proporre un’alternativa tangibile a tanti giovani vicini agli ambienti criminali. Lo fa concretamente con “Arte e Mestieri”, un’associazione sorta nel cuore di Napoli, con sede a Palazzo Marigliano, in via San Biagio dei Librai. Lo scopo è quello di formare i ragazzi e avvicinarli al mondo del lavoro, allontanandoli così dalla malavita. Ospite ai microfoni di Informa Press, il dottor Catello Maresca ci ha parlato della mission e delle prospettive future dell’associazione.
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Intervista al dottor Catello Maresca
“Arte e Mestieri è nata dalla comunanza di sensibilità di alcuni amici, tra cui Rosario Bianco, Danilo Iervolino, Francesco Fimmanò e tanti altri, per rendere concreta quella pulsione di legalità che ci ha sempre animato. Il suo obiettivo è quello di proporre un’alternativa credibile alla criminalità organizzata e soddisfare l’esigenza di tanti ragazzi provenienti dai quartieri più difficili che vedono tuttora lo Stato lontano. Abbiamo sentito la necessità di creare un luogo dove i ragazzi potessero toccare con mano nuove opportunità di vita, accompagnandoli in un percorso di recupero”.
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Le attività di “Arte e Mestieri”
“Abbiamo iniziato con circa quattro settori, individuati attraverso un’attività di screening sui ragazzi. Tramite un questionario hanno indicato le attività che ritenevano più interessanti. Il settore che più li affascinava era quello della pizzeria. Abbiamo proposto anche altre attività quali il giornalismo, l’arte presepiale e della ceramica. In seguito ci siamo concentrati quasi esclusivamente sulla pizzeria che offriva maggiori possibilità di inserimento. Abbiamo impiegato in questo settore circa venticinque ragazzi. I loro percorsi non sono stati tutti uguali. Il dato incoraggiante è che si sono distratti dal mondo da cui cui provenivano e che li ammaliava. Questo per noi è un risultato davvero importante”.
Quindi alcuni ragazzi si sono inseriti nel mondo del lavoro?
“Alcuni sì. Uno di loro per esempio, dopo diverse esperienze, ha aperto la sua pizzeria, che prima dell’emergenza sanitaria andava benissimo. Purtroppo al momento sta risentendo dell’attuale crisi economica, come tante altre attività aperte al pubblico. Noi ovviamente gli siamo vicini e lo supportiamo. Ci sono poi altri dieci ragazzi circa sia in Italia che all’estero. Uno di questi oggi vive e lavora in Inghilterra”.
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Catello Maresca: “Esiste un’alternativa alla criminalità!“
“Per me i ragazzi sono tutti uguali e hanno tutti gli stessi meriti e le stesse capacità. Certo, le loro storie sono diverse, tuttavia per noi il raggiungimento di ogni piccolo obiettivo è fondamentale. Tutto è finalizzato a trasmettere un unico messaggio: esiste un’alternativa alla criminalità. A volte può sembrare difficile, soprattutto in questo periodo di crisi, ma con impegno e sacrificio i risultati arrivano. Molti dei nostri ragazzi lo stanno capendo”.
Infatti, con la situazione economica scaturita dall’emergenza sanitaria, qualcuno potrebbe essere attratto proprio da qualche situazione ambigua…
“Purtroppo molti giovani provengono proprio da questi ambienti borderline. In alcuni casi sono già oltre la linea della legalità. Allontanarli da questa vita è un obiettivo ambizioso. C’è da considerare che non sempre si distaccano completamente da certe situazioni, soprattutto quando le difficoltà sono maggiori e la tentazione è più forte”.
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Una necessaria operazione culturale
“Ce ne sono tanti. Uno dei prossimi obiettivi è quello di accompagnare altri giovani ad avviare la propria attività. Un altro settore che stiamo seguendo è quello dello spettacolo. Abbiamo infatti organizzato una serie di iniziative che ci stanno dando tanta soddisfazione. Il mio obiettivo è sempre quello di recuperare tantissimi giovani ma spesso il tessuto socio-economico non è pronto ad accogliere questi ragazzi. Credo che serva un’operazione culturale e complessiva della società in modo che si possa realmente offrire un’alternativa accettabile”.
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Catello Maresca: un consiglio ai giovani
“Che non gli conviene. Il crimine attrae soprattutto perché inganna. All’inizio attira perché ti fa sentire autonomo, grande e utile a te stesso. In realtà è tutt’altro. Ti avvolge in un abbraccio mortale che non conviene a nessuno. Ti affascina perché sembra offrirti una speranza, un’aspettativa di crescita. La realtà è che invece è una strada senza ritorno da cui è complicato uscire da soli. Il nostro contributo è mirato ad allontanarli da quella strada”.
Lei dedica tutta la vita e il suo lavoro alla legalità. Se tornasse indietro rifarebbe tutto quello che ha fatto fino a oggi?
“Assolutamente sì. Non ho nessun rimpianto e nessun ripensamento. Anzi, mi ritengo fortunato per quello che sono riuscito a fare in questi anni. Non solo dal punto di vista professionale, come magistrato, bensì anche per queste attività che possono sembrare collaterali ma che non lo sono affatto. C’è tanto lavoro ancora da fare sul piano educativo, dell’istruzione e dell’accompagnamento dei ragazzi, per dare loro un’opportunità che li tenga lontani da ambienti criminali”.