Cavalluccio marino ucciso ad ibiza da turisti italiani. E’ successo sulla spiaggia di Calò Des Moro. I testimoni raccontano l’accaduto. Il gruppo italiano avrebbe maltrattato l’animale. La polizia ha stilato un rapporto avviando la procedura sul caso.
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Cavalluccio marino ucciso, le dinamiche shock dell’accaduto
Secondo i testimoni il povero animaletto mal capitato sarebbe stato lanciato in aria come fosse un giocattolo e poi seppellito nella sabbia. Il cavalluccio marino sarebbe dunque morto per asfissia. Gli stessi testimoni oculari del gesto senza scrupoli avrebbero poi avvertito la polizia. “Mi sono immerso altre volte a Calò des Moro e non ho mai incontrato un cavalluccio marino. Purtroppo a loro è successo e io ora ne ho visto uno morto” questa la testimonianza delusa di un uomo. A far partire la segnalazione alle autorità una bambina. L’11enne ha cercato di salvare il povero animaletto ma ormai era già morto. La palla dunque è passata al Consiglio comunale di Sant Antoni che ha confermato l’intervento degli agenti e le dinamiche spiegate dalla bimba.
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Cos’hanno dichiarato i turisti italiani?
Il consiglio comunale di Sant’Antoni spiega che i turisti italiani si sono discolpati dicendo di aver trovato l’animale già morto. Non hanno però spiegato per quale motivo ci si sono messi a giocare. La polizia ha allertato il servizio ambientale del Governo delle Baleari così da poter aprire un procedimento disciplinare qualora lo si ritenesse opportuno.
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Le analisi sul corpo dell’ippocampo
Il corpo del cavalluccio marino ucciso è stato consegnato ad un oceanografo per una necroscopia. Le analisi hanno accertato che l’animale sia morto per asfissia. Confermato dunque quanto detto dalla bambina. Nelle acque di Ibiza non è raro incontrare gli Ippocampi di cui si possono osservare ben due specie differenti. Si tratta comunque di animali protetti. Oltre ad essere vittima di turisti selvaggi i cavallucci sono al centro di svariati traffici illegali. Vengono esportati milioni di esemplari macellati. In Cina ad esempio la loro medicina tradizionale li ritiene in grado di guarire l’impotenza e per favorire la fertilità. A renderli ancor più a rischio c’è la loro costituzione molto fragile che li espone negativamente ai cambiamenti climatici e la distruzione dei loro habitat dovuta alle opere costiere degli esseri umani.
