Nella splendida location di Villa Alma Plena, che sorge in quella che un tempo era la riserva di caccia dei Borbone, si è tenuta la XII edizione di “Cenando sotto un cielo diverso”. L’evento, ideato da Alfonsina Longobardi, da anni coniuga la cucina stellata partenopea e la solidarietà con grande successo. Successo che si è ripetuto anche nell’edizione unica del 2020, pur con tutte le limitazioni dettate dalle norme anti-Covid.
Ti consigliamo come approfondimento – L’evento di Alfonsina Longobardi presentato a Villa Imperiale
Cenando sotto un cielo diverso: le caratteristiche di un’eccellenza
L’evento è stato diviso in due fasi:
- La prima, nell’enorme giardino della villa, ha visto gli chef preparare eccellenze dolci e salate che, tra esperimenti e rivisitazioni, hanno incantato il palato di tutto il pubblico;
- La seconda ha visto tutti gli ospiti spostarsi nella zona della piscina, per gustare i numerosi dessert. Qui è stato possibile anche assistere agli spettacoli approntati per questa edizione. Cantanti, comici, presentatori, e per finire il “cuoco stripper” Mirco Di Centa: Cenando sotto un cielo diverso non si è fatto mancare nulla in questa edizione.
Cenando sotto un cielo diverso: le ricette per ripartire
Tra gusto e solidarietà, ecco le ricette che hanno allietato la serata a Villa Alma Plena, con i relativi “autori”:
- Guancia di vitello con bagna cauda, funghi porcini e diverse consistenze di ortaggi –Salvatore Spuzzo, chef resident di Villa Alma Plena;
- Ombrina d’autunno (fornita dall’Azienda Gerli), finocchi, crema di zucca e olio alle ortiche – Salvatore Spuzzo;
- Esplosione di parmigiana con il pomodoro dell’Agro Nocerino – Sarnese – “Famiglia Principe 1968”;
- “Viaggio dal Perù all’Italia” attraverso una ceviche “mediterranean style” ottenuta con una marinatura più leggera a base di agrumi della Costiera – Nunzio Spagnuolo del ristorante Rada di Positano.
- Gomitolo di pasta kataifi con calamari, pomodori secchi, paprika dolce e crema di papaccella napoletana (prodotto tipico campano divenuto presidio Slow – Food) – Ristorante “Garum”;
- “Arancino in costume” ottenuto con riso gigante Vercelli (anche esso presidio Slow Food), tonno di Cetara, pomodori datterini, provola di Agerola, e ricoperto con una fonduta di Provolone del Monaco e granella di pistacchio – Pizzeria Jolly;
- Gambero crudo con friarielli, provola, limone e pane cafone – Salvatore Mennella;
- Pizza autunnale farcita con crema di zucca, scamorza e ricotta di latte nobile, e bacon croccante di maialino nero casertano – Salvatore De Rinaldi.
- Tacos di mais con maialino nero casertano, guacamole, gambero rosso e misticanza di germogli primaverili – Roberto Lepre.
- Triglia leggermente affumicata con misticanza, fichi, infuso di aceto balsamico bianco e alghe kombu – Vincenzo Langella.
- “Rotolino di mare al pane panko”, un cilindro di pesce spada con bufala affumicata, spuma di patate, zeste di limone e basilico – Gianluca Centomani e Rosario Consalvo;
- “Migliaccio di Furore” – Hostaria di Bacco.
Ti consigliamo come approfondimento – UniMusic Festival: Omaggio a Ennio Morricone
Cenando sotto un cielo diverso: le voci dell’evento
Ma l’evento è stato anche un enorme ricettacolo di storie bellissime. Infatti il percorso che porta a un grande piatto spesso può essere più gustoso del piatto stesso. Per voi abbiamo scelto le voci più interessanti della serata. Ecco le loro parole ai nostri microfoni:
Rosario Sbaglio: l’equazione di una ricetta impeccabile
“Volevo combattere il luogo comune che ci vede troppo spesso come “quelli che arronzano”. Non è vero, Napoli è la terra delle eccellenze e delle preparazioni eccellenti. Per questo ho creato una ricetta impeccabile. Impeccabile perché alla base c’è una proporzione matematica: la qualità sta nella semplicità come l’essenza sta all’evidenza. Pochi ingredienti, tutti straordinari, saperli abbinare, e nient’altro!”
Salvatore Tortora: il croccante che non ti aspetti


Tutto ti aspetteresti da un croccante ricoperto al cioccolato, salvo che trovarci… l’amarena. Un connubio intenso e sorprendente il cui creatore, il pastry chef Salvatore Tortora, ci spiega i segreti.
“A Napoli c’è la tradizione del crema e amarena. Io l’ho voluta rivisitare in un dolce vaniglia e amarena in cui ogni ingrediente avesse il suo compito. Il cioccolato è d’obbligo nel croccante, l’amaretto si sposa benissimo con l’amarena, la base croccante stacca con la base fluida del dolce. L’amarena, frutto acido, pulisce il grasso del cioccolato e della vaniglia. Rimane così una bocca pulita, al piacevole sentore di amarena”.
Nicola Obliato: l’eccellenza nel piatto e… sul petto
“Ho portato qui la tradizione, mentre nell’immagine puoi vedere il mio Cappello del Cardinale: una mousse al limone fresco, un composto di fragoline agrimontane e menta fresca, una crema frangipane alle mandorle, il tutto seduto su un biscotto agli agrumi con la glassa alla fragola”.
Un dolce che sa esaltare la bontà degli ingredienti naturali.
Ti consigliamo come approfondimento – Picentia Short film festival: grande successo per l’edizione 2020
Teresa Ruocco, una carriera nel cake design
“Sono arrivata al Castello de La Sonrisa dopo un lungo percorso. Percorso che però si può dire partito da qui. Alfonsina è stata una delle prime persone a darmi fiducia. Anche per questo io sono a Cenando sotto un cielo diverso dalla prima edizione. Sempre con la stessa emozione, in questa serata fresca e in questa location da sogno“.
Infine, per chiudere, non potevano mancare le parole di Alfonsina Longobardi. Così chiosa la madre dell’evento: “È stata una serata bellissima, ricca di bontà, tanto cuore e tanta amicizia“. E ricca di eccellenze che, come ogni anno, Cenando sotto un cielo diverso sa raggruppare in modo unico.