Cina, possibile minaccia radioattiva imminente. Pechino: “Valori normali”

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centrale nucleare cina

Centrale nucleare Cina – Gli occhi del mondo, ancora una volta, sono puntati verso oriente, più precisamente verso la Cina. Questa volta a preoccupare sono le notizie che ruotano intorno alla centrale nucleare di Taishan, nella provincia cinese del Guangdong. Si sarebbe verificato un incidente che, stando alle prime notizie, avrebbe provocato la fuoriuscita di sostanze radioattive. Già la settimana scorsa, l’allarme era stata lanciato dalla società Framatome che in un report aveva annunciato “una minaccia radioattiva imminente“. Pericolo che potrebbe diventare concreto se il guasto non sarà riparato.

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Centrale nucleare Cina: minaccia radioattiva imminente

centrale nucleare cinaLa centrale nucleare in questione si trova a 130 km da Canton e circa 200 da HongKong. Il gruppo ‘China General Nuclear Power Corp – che gestisce l’impianto – ha fatto sapere di aver effettuato dei test sia all’interno che all’esterno della struttura. Tali test avrebbero rivelato che i parametri ambientali sarebbero normali. Quindi, la centrale rientrerebbe ancora nei parametri di operatività e sicurezza autorizzata. Tuttavia, la Cnn riporta la denuncia effettuata dall’azienda francese Framatome, facente parte del gruppo dell’energia elettrica Edf  che ha partecipato alla costruzione dell’impianto e alla sua manutenzione. Dunque, l’azienda francese avrebbe rivelato che le autorità locali avrebbero innalzato i limiti consentiti di radiazioni possibili all’esterno. In questo modo, riporta la Cnn, si eviterebbe di chiudere la struttura.

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Una deroga per far rientrare la crisi

centrale nucleare cinaDella vicenda è informato anche l’inquilino della Casa Bianca, Joe Biden. Il neo-presidente dopo esser stato messo al corrente, ha ritenuto che l’impianto non abbia ancora raggiunto i livelli di crisi. Secondo la ricostruzione del giornale statunitense, Framatome avrebbe inviato una richiesta agli Stati Uniti per ottenere delle deroghe circa la condivisione di alcune tecniche con i cinesi. Tali richieste di dispense, inviate lo scorso 8 giugno, sarebbero cruciali per far rientrare il problema, eludendo così possibili minacce radioattive. Il pallino, ora, passa nelle mani del governo cinese, il quale nei prossimi giorni dovrà decidere sul futuro della centrale nucleare. Per ora, da Pechino, arriva un tentativo volto a minimizzare le conseguenze che avrebbe avuto l’incidente.

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