Cina circonda Taiwan, l’isola ora è circondata da 34 aerei e 9 navi. Il tutto nasce in seguito ad una telefonata tra la leader di Taiwan e il presidente ceco. Questo fa irritare a tal punto la Cina da muoversi per circondare l’isola. Il neo speaker degli USA intanto si prepara ad una visita a Taiwan. C’è sempre più tensione intorno all’isola e il dispiegamento di forze militare attuale non fa che alimentarla.
Una mossa militare che alimenta sempre più la tensione con Taiwan. La Cina infatti ha circondato l’isola con 34 aerei che la sorvolano via aerea e 9 navi per mare. Le incursioni sullo Stretto quindi continuano. Taiwan come risposta ha fatto decollare i jet da combattimento, allertato la marina militare e attivato i sistemi missilistici. Il portavoce degli USA intanto si prepara a far visita sull’isola. La speranza, forse, è che la sua presenza eviti il peggio. Seppur la situazione, da agosto (ultima visita di un portavoce USA) ad oggi, è in continuo peggioramento.
Cina circonda Taiwan: la telefonata della tensione
Il tutto è nato in seguito ad una telefonata. Di fatto le forze cinesi si sono mosse quando a Pechino si è venuti a conoscenza del contatto avuto tra Taiwan e la Repubblica Ceca. La leader taiwanese e il leader Petr Pavel infatti hanno avuto un contatto telefonico. Un gesto che è bastato, a Pechino, per indispettire il governo a tal punto da circondare l’isola. Secondo loro infatti sarebbe un chiaro gesto di violazione per quello che la Cina reputa una parte della sua nazione. Quindi questa telefonata che sembra ribadire l’indipendenza di Taiwan è stata mal vista.
Cina circonda Taiwan: preparativi per il conflitto
Secondo quanto riportato in una nota di gennaio dal generale dell’aeronautica USA, gli ufficiali sono pronti al conflitto. Di fatto sono stati incaricati di farsi trovare pronti. Secondo le previsioni dovrebbe iniziare nel 2025. Ovvero l’anno successivo alle elezioni USA e di Taipei. La Cina con questo gesto di fatto non sembra voler allentare la tensione bensì aumentarla. Si tratta dell’ennesima rivendicazione di un’isola che per loro, così come per gli USA, risulta fondamentale nel panorama mondiale. Sia da un punto di vista militare quanto da un punto di vista di controllo del mercato.