Codacons contro Fedez: Continua la diatriba tra il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) e il cantante Fedez. Questa volta ad essere oggetto della discussione il videoclip della canzone “Mille”.
Ti consigliamo questo approfondimento – Rai querela Fedez per diffamazione. Lo sfogo: “Lo rifarei altre mille volte”
Codacons contro Fedez: la richiesta di ritiro del videoclip
Questa volta ad essere “incriminato” è il videoclip della canzone “Mille”. Si tratta dell’ultima hit che Fedez ha realizzato insieme a Orietta Berti e Achille Lauro. Secondo il Codacons quindi il video della canzone sarebbe una vera e propria incitazione al consumo di Coca Cola. Ma non solo, sempre secondo l’associazione, si tratterebbe di pubblicità occulta che viola le regole dell’Antitrust. Ed è per questo che il Codacons ha presentato un esposto all’Antitrust e all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. Nell’esposto si chiede di sanzionare il videoclip e di vietare la diffusione dello stesso sulle reti televisive e sul web. Si chiede inoltre di vietare la diffusione della canzone sulle radio nazionali. Questo fino a quando non ci saranno più tutti i riferimenti alla bevanda. Secondo l’associazione anche se tra le indicazioni del videoclip si legge che il filmato contiene marchi e prodotti per fini commerciali questa informazione non è sufficiente. Questa infatti non risulterebbe immediatamente percepibile agli utenti.
Ti consigliamo questo approfondimento – Fedez vs Salvini: “Canto gratis e mi censurano, la Lega ci costa 49 milioni”
Codacons contro Fedez: la risposta via social
Non tarda ad arrivare però la risposta del rapper milanese. In un video sul suo profilo Tik Tok, realizzato con sua moglie Chiara Ferragni, pubblicato anche come storia Instagram, infatti Fedez ironizza sull’accaduto utilizzando come canzone di sottofondo proprio “Mille”. Tuttavia non è la prima volta che ci capita di assistere ad uno “scontro” tra il Codacons e Fedez. Tra gli episodi più famosi infatti ricordiamo la raccolta fondi per l’ospedale di Milano San Raffale e l’accusa per aver promosso il marchio Nike al concerto del Primo maggio.
