Congedo di maternità per intero dopo il parto: l’ok dell’INPS

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Il congedo di maternità è un periodo di astensione dal lavoro di 5 mesi a cavallo del parto. Può dividersi in due mesi prima della data presunta e tre dopo oppure un mese prima e quattro dopo. Inoltre, come indicato in una circolare dell’INPS, ai sensi della legge di Bilancio 2019, le future mamme hanno la possibilità di lavorare fino al nono mese di gravidanza e di astenersi dal lavoro nei cinque mesi successivi al parto.

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Congedo di maternità: 5 mesi dopo il parto

allattamento congedoLe donne che vorranno (e potranno) lavorare fino al nono mese di gravidanza avranno modo di usufruire del congedo di maternità obbligatorio di cinque mesi esclusivamente dopo il parto. La domanda dovrà essere inoltrata all’INPS nei due mesi precedenti la presunta data del parto. Condizione necessaria è il parere positivo di un medico che certifichi la buona salute della lavoratrice. Tale opzione, infatti, non deve in alcun modo pregiudicare le condizioni della gestante e del feto. La lavoratrice dovrà acquisire la documentazione sanitaria necessaria durante il settimo mese di gestazione. Questo è quanto si legge nella circolare INPS 12 dicembre 2019, n. 148, che recepisce la norma del 2019 e ne esplica le modalità operative.

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Congedo di maternità: le condizioni

San Giorgio congedoLe lavoratrici che presenteranno le certificazioni indicando la sola data presunta del parto, saranno considerate idonee a lavorare fino al giorno antecedente a tale scadenza. Il congedo di maternità avrà inizio nel giorno indicato e avrà durata per i successivi 5 mesi.

Nel caso in cui la lavoratrice partorisse in una data successiva a quella prevista, i giorni tra quest’ultima e il parto saranno conteggiati nel congedo di maternità. Non potranno tuttavia essere indennizzati, in quanto regolarmente retribuiti dal datore di lavoro.

L’astensione dal lavoro per gravi complicanze della gravidanza ”è compatibile con la facoltà di astenersi dal lavoro esclusivamente dopo l’evento del parto, purché i motivi alla base della predetta interdizione cessino prima dell’inizio del congedo di maternità ante partum”. Se la gestante prende un periodo di malattia prima del parto, tra il settimo e il nono mese, non potrà avvalersi di tale possibilità. In questo lasso di tempo (anche se si tratta di un singolo giorno) la lavoratrice inizia il proprio periodo di congedo di maternità. Questi giorni si sommano al periodo di congedo dopo il parto.

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Congedo di maternità: ulteriori tempistiche

allattamento congedoLa lavoratrice può scegliere di non avvalersi di questa diversa modulazione dei tempi del suo periodo di assenza. Dovrà dichiararlo, però, prima dell’inizio del periodo di congedo di maternità antecedente al parto.
Nel caso, il congedo di maternità sarà modulato come di norma. Ciò significa: due mesi ante partum, tre mesi post.

Potranno usufruire del congedo di maternità:

  • Le lavoratrici dipendenti, presso amministrazioni pubbliche o privati datori di lavoro;
  • Le lavoratrici parasubordinate;
  • Le lavoratrici con contratto di apprendistato;
  • Le socie lavoratrici di società cooperative.

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