Il campano Maraio riconfermato segretario del PSI all’unanimità

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congresso PSI

Dal congresso PSI esce, come preannunciato, la riconferma di Maraio. I socialisti a Roma approvano all’unanimità la sua mozione congressuale, l’unica presentata. Insieme a essa anche i documenti allegati, presentati dalla Federazione Giovani Socialisti. Un parterre d’eccezione, all’Auditorium Antonianum di viale Manzoni, con cinquecento delegati da tutta Italia e ospiti di rilievo. La riconferma del salernitano ha visto affiancarsi anche la crisi di governo, sulla quale non sono mancati commenti.

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Congresso PSI: La riconferma

congresso PSIDopo un triennio complesso, il segretario del PSI, Enzo Maraio, ottiene la riconferma. Non era scontato, fino alla corsa “solitaria”. Una mozione, la sua, illustrata in apertura di congresso che guarda a giovani, lavoro, diritti civili e sociali, evoluzione tecnologica e questioni istituzionali.

Il nodo “Assemblea Costituente”, lanciata già da Enrico Maria Pedrelli e Riccardo Nencini, entra di prepotenza nella dialettica del segretario del PSI. E la crisi di governo ha contribuito nel determinare una accelerazione sul tema degli equilibri tra i poteri.

Non solo. La questione europea e internazionale ha impresso una linea: o si sta con il mondo che garantisce i diritti e le libertà o si sta contro. E questo, unitamente alla crisi di governo, ha aumentato i nodi oggetto di discussione.

La mozione, con tutti gli interventi a corredo, è stata approvata dal congresso all’unanimità. Compresi i documenti presentati dai Giovani Socialisti.  A conclusione, oltre al segretario, sono stati eletti anche gli altri organi nazionali di base, come la commissione di garanzia e il consiglio nazionale.

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Congresso PSI: il parterre

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Enrico Letta (PD) ed Enrico Maria Pedrelli (FGS-PSI)

Non solo i delegati presenti al congresso. Molte le rappresentanze politiche durante il congresso. Sin dal primo giorno. Speranza per Articolo Uno, Bonelli per i Verdi, Rosato per Italia Viva, Stefania Craxi per Forza Italia, Tabacci per Centro Democratico, Stefano Caldoro per il Nuovo-PSI, Marilena Grassadonia di Sinistra Italiana, De Rinaldis Saponaro per il Partito Repubblicano Italiano. Ma anche Rondello per Giustizia e Libertà, Iervolino per i Radicali Italiani, Della Vedova per +Europa, Letta per il PD e Di Maio.

Non sono mancate presenze e interventi dal mondo internazionale e sindacale. Pedro Sanchez dalla Spagna, il presidente del PSE Stanishev, dall’Internazionale Socialista Papandreou e Ayala. Dal mondo sindacale, Bombardieri della UIL, ma anche Pezzato e altri di altre sigle.

Particolarmente apprezzati dalla platea gli interventi di Bobo Craxi, Ugo Intini, Enrico Maria Pedrelli, Mauro Del Bue e Riccardo Nencini. Il tutto con un’alternanza tra socialisti maturi e socialisti giovani che guarda al ricambio generazionale e alla formazione, in vista dei congressi provinciali e regionali che saranno celebrati entro novembre.

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Congresso PSI: la crisi di governo

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Riccardo Nencini

Ma proprio attorno alla crisi dell’esecutivo si sono avvitati molti degli interventi. Per lo più critici nei confronti di chi questa crisi l’ha innescata.

Il j’accuse a Giuseppe Conte è forte, sin dalla relazione del segretario Maraio. I vari interventi hanno spesso riguardato al piazzamento del partito. La linea è chiara: centro-sinistra plurale, allargare al centro ove possibile, proseguire con Draghi. Tre condizioni necessarie per essere credibili. E i 5stelle? Per i socialisti, stanti i numerosi interventi andati in diretta su Radio Radicale, la loro permanenza nel centrosinistra dipende dall’accettazione di queste condizioni.

Interessante, inoltre, il punto di vista del presidente e senatore del PSI, Riccardo Nencini. Rimarcando la distanza dal Conte 1 e la rottura con alcune politiche rispetto al Conte 2, traccia anche lui una linea chiara. “Le strade sono due” dichiara il senatore. “Se si va ad elezioni anticipate mi pare improbabile che sia rinnovato lo schema tra PD e grillini. Se Draghi prende la fiducia, le cose cambiano. È il caso che il PD chieda la convocazione di tutto questo campo di forze riformiste, europeiste e repubblicane negli stati generali di una sinistra rinnovata”.