La seconda sezione del Tribunale penale di Roma ha inflitto una pena più alta al giudice del Consiglio di Stato per corruzione in atti giudiziali al magistrato condannato del Consiglio di Stato.
Il magistrato e il rapporto con la Pubblica Amministrazione
I giudici del Tribunale di Roma hanno condannato un magistrato del Consiglio di Stato, con l’accusa di corruzione in atti giudiziari per aver pilotato più sentenze dallo stesso Consiglio. Estinto il rapporto con la Pubblica Amministrazione e disposto un risarcimento pari a 100.000 euro in favore della Presidenza del Consiglio e in più circa 64.000 euro in favore dell’amministrazione giudiziaria a titolo di riparazione pecuniaria. Attualmente il magistrato giudicato è sospeso dalle proprie funzioni.
Sentenze pilotate al Consiglio di Stato: altri componenti indagati
Nello stesso scandalo, erano coinvolti altri tre componenti. Si tratta di un ex magistrato della Corte dei Conti, un deputato e l’ex Presidente della Giustizia Amministrativa. Tutti e quattro erano accusati dalla Procura di Roma. Il giudice condannato era stato sospeso da anni, dal 2018 indagato e arrestato in un’altra inchiesta. Oggi infine la condanna per il magistrato del Consiglio di Stato è pervenuta in giudizio con rito ordinario.
Il magistrato è un funzionario pubblico investito da poteri giudiziari; allo stesso sono assegnate funzioni di giudice e di pubblico ministero. Il suo compito è quello di far rispettare e applicare il diritto vigente dello Stato, secondo i principi di imparzialità, indipendenza ed equità. Secondo la giurisdizione esercitata, i magistrati si distinguono in: magistrati ordinari, magistrati contabili, magistrati militari e magistrati amministrativi.