Contagi Covid giovani. Dall’inizio della pandemia, in Italia, per la prima volta l’incidenza dei positivi al Coronavirus è stata superiore nella fascia di età al di sotto dei 20 anni rispetto a quelle adulte. In altre parole, si stanno verificando più casi tra bambini e adolescenti che tra la popolazione più matura.
L’annuncio è arrivato dall’Istituto Superiore di Sanità . Nelle ultime due settimane è stato rilevato un ulteriore lievissimo incremento della percentuale di casi nella fascia di età 0-18. L‘età media dei positivi è scesa a 44 anni nelle ultime settimane, a causa dell’aumento dei contagi tra i ragazzi. Parallelamente è stato osservata una diminuzione nel numero di casi sia tra gli operatori sanitari che tra le persone con un’età maggiore o uguale agli 80 anni. Tale episodio è verosimilmente ascrivibile alla campagna di vaccinazione.
L’incidenza dei casi positivi nei mesi di gennaio e febbraio è risultata essere attorno ai 150 casi ogni centomila abitanti. Il valore più elevato, però, è stato osservato nella fascia di under 20 tra i 13 e i 19 anni, con poco meno di 200 casi ogni centomila abitanti. In base a quanto rilevato le fasce più giovani della popolazione contagiate dal Coronavirus raramente sviluppano la forma grave dell’infezione. Infatti, nella maggioranza dei casi i giovani positivi sperimentano una sintomatologia lieve.
Contagi Covid giovani: aumento dei casi con le scuole?
Gli esperti ascrivono la diffusione di casi nelle fasce di età più giovani alla circolazione delle varianti. La variante più diffusa è quella inglese, che presenta una trasmissibilità tra il 30 e il 50 per cento. Ciò non significa che la variante mutata sia più infettiva per i giovani, ma semplicemente che si diffonde maggiormente nella popolazione e di conseguenza anche nei più giovani. Probabilmente la diffusione tra i ragazzi è stata favorita dalla riapertura delle scuole dopo le chiusure per le festività natalizie.