Conte e il Governo “dimenticano” la moratoria trivelle: 84 nuovi scavi?

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Fonte: Campagna Greenpeace contro la costruzione delle trivelle.

Conte moratoria trivelle sparisce dal decreto milleproroghe del 23 dicembre. 84 le domande in atto per la costruzione degli scavi, alcune già in fase conclusiva:

  • 24 tra Adriatico pugliese e Mediterraneo siciliano;
  • 54 domande per l’entroterra.

Il Governo, il premier Conte, i ministri dell’Ambiente Sergio Costa e dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli sono imputati colpevoli da ambientalisti, associazioni, partiti di opposizioni.

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Conte moratoria trivelle dimenticata, nei guai il M5S

Conte moratoria trivelle
Fonte: Campagna Greenpeace contro la costruzione delle trivelle.

Troppi gli affari e le questioni da tenere sotto controllo in questo anno indaffarato. Così manca la moratoria alle autorizzazioni per la costruzione di trivelle. Nel decreto “milleproroghe” del 23 dicembre il Governo e i suoi responsabili lascia campo libero alla ricerca di idrocarburi fossili. “Nei mari che bagnano la Puglia potranno partire le ricerche di petrolio e gas perché non è stata prorogata la moratoria prevista dall’art. 11 ter del DL 135/2019. La norma è scomparsa dal decreto Mille proroghe approvato dal Consiglio dei Ministri del 23 dicembre.” Accusa Fulvia Gravame, Europa Verde. Nel 2018, furono proprio i pentastellati a mobilitarsi per preservare il suolo e i mari italiani. Due anni dopo, i ministri dell’Ambiente Sergio Costa e dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli dimenticano la moratoria e il piano da loro proposto. Angelo Bonelli, Presidente e coordinatore della Federazione nazionale dei Verdi, attacca: “Pressioni dalle lobby“.

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Dove mare e terra verranno perforati?

Conte moratoria trivelle
Fonte: Campagna Greenpeace contro la costruzione delle trivelle.

84 domande attive, alcune in fase conclusiva. Mancherebbe soltanto siglare la firma. Per alcune si rischiano alti risarcimenti. Rockhopper, come molti altri, hanno ottenuto la valutazione impatto ambientale. In caso di recesso, il colosso chiede 325 milioni di sterline.

Delle richieste di scavi, 24 riguardano i mari. Adriatico e Mediterraneo a rischio:
Licata e Gela: Eni in collaborazione con Edison chiedono rispettivamente 60 km² e 450 km² di superficie. Nothern Petroleum stringe un accordo per 279 km²;
Pantelleria: Audax Energy chiede 345 km²;
Coste calabre, pugliesi: Aleanna Italia, in collaborazione con Gas plus, presenta due domande, al fronte di una singola di Eni.
Coste lucane e adriatiche: Global Petroleum interessata a Puglia e Basilicata, Nothern Petroleum all’Abbruzzo. Ancora Adriatic Oil, Agip ed Eni.

54, invece, le richieste per l’entroterra:
Isernia, Campobasso, Chieti: Rockhopper, Aleanna Italia, Eni, Delta Energy.
Bologna, Como, Ragusa, Varese: Mac Oil, Eni, Aleanna Italia, interessate anche alla Sicilia.

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Conte moratoria trivelle, voci dall’agorà

Conte moratoria trivelle
Fonte: Campagna Greenpeace contro la costruzione delle trivelle.

Conte moratoria trivelle dimenticata. Si alza il coro di invettive e il M5S piomba nel caos.
Per Gravame: “Il partito delle iniziative ‘Giù le mani dal nostro mare’ si è reso responsabile del via libera a ben 53 permessi di ricerca di petrolio e gas nello Jonio e nell’Adriatico, che costituisce un freno all’industria turistica che in Puglia si basa proprio sulla bellezza del mare.“ Bonelli scaglia una delle denunce più gravi: “Il governo italiano non sta lavorando alla transizione energetica e continua a puntare sulle fonti fossili, ad esempio nel mar Adriatico a largo di Rimini si blocca un impianto offshore di produzione di energia eolica mentre il governo dà il via libera alle trivelle: una contraddizione eticamente inaccettabile.

Il M5S tenta una difesa attraverso il deputato in commissione Ambiente, Giovanni Vianello. Parrebbe priva di fondamento la notizia di riapertura ai permessi di estrazione. “La moratoria sulle nuove trivelle e sugli air gun è in vigore fino a luglio 2021 grazie a un mio emendamento al decreto milleproroghe dello scorso anno e a uno del collega Luciano Cillis. Mentre la scadenza per l’adozione del PiTESAI (Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee) è fissata all’11 febbraio 2021.

Bonelli contrattacca, la proroga veniva approvata nel febbraio 2020 e aveva una durata di 6 mesi. “Devo dire che è disarmante che un parlamentare della Repubblica italiana non conosca le leggi che lui stesso ha approvato. Secondo il DL 135/2018 il PiTESAI alla cui approvazione è subordinata la moratoria, dovrà essere approvato entro l’11 febbraio 2021, su questo punto siamo d’accordo tutti.
Staremo a vedere. Di fatto resta che una tale inadempienza e una simile distrazione non è accettabile se a pagarne le conseguenze è ancora il nostro paese.

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