Conte Palazzo Chigi saluta il premier uscente. Tra gli applausi dei dipendenti e gli onori dei militari, Giuseppe Conte si commuove e ringrazia. Casalino non trattiene le lacrime e la soglia viene varcata mano nella mano con la compagna Olivia Paladino. Mario Draghi accolto a Palazzo dall’ex premier con la consueta cerimonia della campanella. Renzi gode della propria vittoria, con il 3% è riuscito a deporre la maggioranza.
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Conte Palazzo Chigi, l’applauso dei dipendenti e la commozione di Casalino
Una giornata di cambiamento si appresta a terminare. Giuseppe Conte dà il benvenuto al nuovo premier Mario Draghi. La guida del Paese è nelle mani dell’ex banchiere; un passaggio di testimone suggellato con la cerimonia di consegna della campanella. L’insediamento si conclude così in seguito al giuramento di Draghi al cospetto di Mattarella.
Giuseppe Conte lascia, dunque, Palazzo Chigi. Il picchetto d’onore accompagna con il saluto militare l’uscita dell’ex premier. Dalle finestre, i dipendenti del Palazzo si lasciano andare a un lungo applauso di ringraziamento. Poco lontano, una folla acclama l’avvocato e Casalino non trattiene le lacrime. Giuseppe Conte ne è commosso e ringrazia a sua volta con un grande applauso. Poi guarda la sua compagna, Olivia Paladino, la prende per mano e si dirigono in auto, verso la loro abitazione. Poco dopo, Mario Draghi sarà accolto con il saluto del picchetto militare. Inizia un nuovo governo.
“Come è andata quest’ultima giornata? È stata sobria ed efficace. Rimpianti mai, bisogna andare avanti sempre. Cosa rimane? È stata una grande esperienza, spero di essermi migliorato anche come persona“. Queste le ultime parole da premier di Giuseppe Conte.
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Conte Palazzo Chigi, un addio o un arrivederci?
Conte è ormai fuori dai giochi. Che sia un addio o un arrivederci, la sua uscita da Palazzo Chigi, è una previsione difficile da fare. Tuttavia, c’è chi già esulta delle proprie strategie, festeggiando una vittoria autonoma. Esulta e racconta Matteo Renzi. “Questa era la mia strategia. Ho fatto tutto da solo, con il 3%“.
Una strategia che consisteva nel far cadere il Governo Conte, con la finalità di sostituire l’avvocato con il banchiere. “Tutti sapevano che Draghi era migliore di Conte, ma nessuno ha avuto il coraggio di lavorare in questa direzione.” Ogni singola richiesta avanzata per trovare la pace, non era altro che una goccia che scavava un solco. Una frattura insanabile che costringesse Conte alle dimissioni. Ora Renzi gode della sua riuscita, eppure non è stato del tutto solo.
L’ipotesi di Zingaretti? Sostituire Conte per gestire i fondi Europei. “Dobbiamo saperlo: gestire quei flussi finanziari fa gola a molti, e alcuni si prestano anche a operazioni politiche che vanno in questo senso. Ci parleranno della capacità comunicativa di Conte o dell’errore di questo o quel ministro, ma all’ordine del giorno c’è un altro tema, provare a vedere se si costruisce un’altra formula politica“. Uno strumento, solo uno strumento.