Corea del Nord vietato ridere e non solo. I cittadini nordcoreani sono chiamati ad astenersi anche dal consumare bevande alcoliche per undici giorni. Ciò è legato all’anniversario di morte dell’ex leader Kim Jong-il.
Ti consigliamo come approfondimento – Corea minaccia Usa, Kim Yo Jong avverte: “Non ci provocate se volete dormire sereni”
Corea del Nord vietato ridere: si rischia la galera
Quest’anno ricorre il decimo anniversario di morte di Kim Jong-il, ex leader nordcoreano. Per l’occasione, il governo della Corea del Nord ha vietato categoricamente di mostrarsi allegri (per un qualsiasi motivo) e di consumare alcolici. La notizia è stata trasmessa a ‘Radio Free Asia’ (RFA) giorni fa da un nordcoreano della città di confine nord-orientale di Sinuiju. “Durante il periodo del lutto, non dobbiamo bere alcolici, ridere o dedicarci ad attività ricreative”, sono state le sue parole. “In passato molte persone che sono state sorprese a bere o intossicarsi durante il periodo del lutto sono state arrestate. Trattate come criminali ideologici. Sono stati portati via e mai più visti. Anche se il tuo familiare muore durante il periodo del lutto, non ti è permesso gridare ad alta voce. Il corpo deve essere portato fuori dopo che è finito. Le persone non possono nemmeno festeggiare i propri compleanni se rientrano nel periodo del lutto.” Il 17 dicembre è stato vietato recarsi nei supermercati per fare la spesa.
Ti consigliamo come approfondimento – Squid Game, petizione online per fermare la serie: rende i bambini violenti
Corea del Nord vietato ridere: chi era Kim Jong-il?
Kim Jong-il è stato il governatore della Corea del Nord dal 1994 fino al 17 dicembre 2011, data del suo decesso. Iniziò la sua scalata al potere nel ‘65, quando venne nominato istruttore e capo sezione per il Comitato Centrale del Partito Anti-Revisionista. Si dedicò anche alla stesura di articoli d’economia, girando il Paese. Alla fine degli anni Sessanta si occupò dell’Armata del popolo nordcoreano. Seguì poi l’elezione a membro del Comitato; nel ‘74 si iniziò a rivolgersi a lui con l’epiteto “leader”. In quegli anni diede importanza alla ricerca scientifica e costruì nuove organizzazioni militari. Nel 1997 divenne Presidente della Commissione di Difesa Nazionale. S’interessò nello stringere rapporti pacifici e diplomatici con Stati confinanti e non. Favorevoli furono le trattative con la Russia, pessime invece quelle con gli Stati Uniti d’America.
Tuttavia, un mito gira attorno alla figura di Kim Jong-il. Secondo il professore dell’Università di Waseda (Giappone) Toshimitsu Shigemura, il leader sarebbe morto nel lontano 2003. Da allora fino al 2011, un sosia avrebbe preso il suo posto; era stato assunto in precedenza per proteggere Kim Jong-il da attacchi terroristici.
Ti consigliamo come approfondimento – Corea del Nord: condannato a morte per aver visto Squid Game e 7 arresti
Corea del Nord vietato ridere e non solo: lo scandalo di ‘Squid Game’
Non è la prima volta che si parla di divieti nordcoreani in grado di scandalizzare i Paesi occidentali. A novembre è circolata una notizia riguardante uno studente arrestato per aver fatto circolare illegalmente una serie TV tramite USB. Insieme a lui, altre sette persone sono finite in manette: il loro crimine è stato quello di aver comprato e visto gli episodi. Lo show in questione è ‘Squid Game’, prodotto in Corea del Sud e diventato virale in pochi giorni dall’uscita. La sua visione era stata categoricamente vietata in Nord Corea.