Il Coronavirus sorprende ancora. Siamo di fronte a qualcosa di sconosciuto e molto complesso, di mutevole natura. All’inizio sembrava che il virus attaccasse quasi esclusivamente i polmoni. Poi si è scoperto che può insinuarsi in altre parti del corpo, determinando patologie differenti da quelle respiratorie. Gli ultimi studi si stanno concentrando, infatti, sulle manifestazioni cutanee da Coronavirus. Si parla pertanto di “dita dei piedi da Covid” o “Covid Toes”.
Ti consigliamo come approfondimento – Covid-19, arriva la proposta shock: altri 60 giorni di quarantena
Coronavirus e “Covid Toes”
Quando si parla di “Covid Toes” si fa riferimento a delle lesioni della pelle che si manifestano con piaghe rosse o danni a piedi (e mani) di bambini e giovani adulti. A spiegarlo è un nuovo studio pubblicato sul British Journal of Dermatology. Si tratta di una illustre rivista medica mensile dedicata al campo della dermatologia. L’autrice principale dello studio in questione è Isabel Colmenero dell’Ospedale Infantil Universitario Niño Jesús, in Spagna. La ricerca si propone di fornire delle prove a sostegno del collegamento fra queste lesioni e il Covid-19.
Ti consigliamo come approfondimento – Tso per chi rifiuta le cure? La polemica dopo lo scoppio di nuovi focolai Covid
Lo studio spagnolo
A tal proposito, la dottoressa Colmenero ha affermato che i risultati dello studio condotto supportano una relazione causale tra Sars-Cov-2 e le “dita dei piedi da Covid”. Il danno endoteliale indotto dal virus potrebbe essere il meccanismo chiave che causa queste lesioni. Inoltre, il danno vascolare potrebbe anche spiegare alcune caratteristiche cliniche osservate in pazienti con Covid-19 grave.
Ti consigliamo come approfondimento – Covid-19, esclusa la “seconda ondata”: la tesi del premio Nobel Beutler
I “geloni” da Covid
Ti consigliamo come approfondimento – Mare e Covid-19, tutte le regole per un’estate sicura
L’intuizione italiana
Analizzando i dati dei pazienti ricoverati nell’ospedale, ha scoperto che nelle persone affette da Coronavirus le manifestazioni cutanee erano presenti in circa il 20% dei casi.
Queste lesioni cutanee non sono preoccupanti dal punto di vista clinico, ma potrebbero essere utili ai fini epidemiologici e nella diagnosi precoce del Covid-19.