Il coronavirus è ormai la più grande emergenza sanitaria nel mondo in questo momento. Il virus, che ha il suo epicentro nella città Wuhan, in Cina, si è diffuso in oltre 50 paesi. Identificato per la prima volta alla fine del 2019, non è stato precedentemente mai individuato nell’uomo. I sintomi che presenta sono simili a quelli di una normale influenza. Tuttavia può essere pericoloso per i soggetti più anziani o gravemente compromessi a livello immunitario.
Vediamo però l’emergenza coronavirus come sta cambiando gli assetti climatici mondiali.
Il crollo dell’inquinamento visto dai satelliti Nasa
Lo dimostra la Nasa con una serie di mappe realizzate con i dati dei satelliti Nasa ed Esa, che evidenziano una sensibile diminuzione dei livelli di biossido di azoto rispetto a inizio anno. Le immagini mostrano il cambio di colore nei cieli del Paese orientale, da giallo ad azzurro, da gennaio 2019 a febbraio 2020. Secondo gli scienziati dell’Agenzia spaziale americana, l’aria più pulita è dovuta al rallentamento economico provocato dal coronavirus, allo stop delle fabbriche, alla riduzione della circolazione delle auto. La diminuzione dei livelli di biossido di azoto, un gas nocivo emesso dai veicoli a motore e dalle strutture industriali, è stata inizialmente evidente nella città di Wuhan, ma poi si è diffusa in tutto il Paese.
“Questa è la prima volta che vedo un calo così significativo su un’area così ampia per un evento specifico. In una misura che non si vedeva dalla crisi del 2008” ha dichiarato Fei Liu, ricercatore del Goddard Space Flight Center della Nasa.
L’inquinamento diminuisce drasticamente mentre il settore dell’economia è in crisi. L’arresto di vaste aree della Cina infatti sta già avendo impatto su tutta quella rete aziendale direttamente e indirettamente collegata con la produzione asiatica. Diminuisce la produzione di beni di quelle aziende che fanno riferimento a fornitori cinesi. La Cina vale da sola 1/3 dell’economia mondiale. Una paralisi significa meno esportazioni, ma anche meno importazioni di materie prime come petrolio e derrate alimentari.
Si ferma anche il turismo e, di conseguenza, subisce un forte rallentamento il settore del trasporto aereo.
Il discorso riguarda anche il nostro Paese. I crescenti casi di coronavirus all’interno dello stivale stanno causando una crisi senza precedenti per il turismo. Gli imprenditori cinesi attivi nel nostro Paese, a causa di una vera e propria psicosi, hanno visto diminuire in modo drastico i loro business, fino all’interruzionedella propria attività.
Secondo quanto si apprende Agipronews, il coronavirus sta avendo effetti pesanti anche sulle sale gioco. In Lombardia nell’ultima settimana si registra un calo del 50%, in seguito all’ordinanza che limita l’accesso ai luoghi pubblici. Nei 15 Comuni della “zona rossa”, la raccolta di gioco è azzerata. Si stima invece un calo del 30-40% per il settore in Emilia-Romagna e Veneto.