Un ventilatore in grado di collegare un respiratore a due pazienti invece che a uno solo per arginare l’emergenza Coronavirus. È stato ideato pochi giorni fa da Vito Marco Ranieri, direttore del reparto di Rianimazione e Anestesia del Sant’Orsola di Bologna. Il primo prototipo è stato testato con successo nell’ospedale bolognese su un modello meccanico. L’apparecchio, grazie a uno sdoppiamento dei circuiti, è in grado di far respirare due persone.
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Doppio ventilatore polmonare: com’è nata l’idea
“L’idea è nata dopo che un collega lombardo, il dottor Pesenti, ci ha detto che stavano finendo i ventilatori e che non sapevano più che fare” racconta il dottor Ranieri. Dopo le parole del collega Pesenti, coordinatore dell’unità di crisi terapie intensive al Policlinico di Milano, Ranieri e i suoi collaboratori si sono messi a lavoro per cercare una soluzione, insieme allo stesso Pesenti e al suo team.
“Abbiamo fatto delle ricerche, mettendo insieme le informazioni sparse già esistenti nella letteratura disponibile. Alla fine siamo riusciti a tirar fuori questo circuito“.
Contattata da due medici, la multinazionale Intersurgical di Mirandola ha disegnato i prototipi in meno di 72 ore: una tempistica record.
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Coronavirus: l’importanza dei respiratori polmonari
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Test superati: il Coronavirus si combatte anche così
“Ne abbiamo ordinati 1000 che speriamo di non dover mai utilizzare”, aggiunge Ranieri.
“Questi sono per l’Emilia-Romagna e ce ne sono a disposizione anche per la Lombardia. Noi per ora stiamo reggendo. Siamo stressati ma non nel panico“.