Il Coronavirus Sars-CoV-2 determina un’infezione definita polmonite interstiziale. Essa causa una grave insufficienza respiratoria, spesso fatale. Tuttavia avanza l’ipotesi che l’infezione da Covid-19 potrebbe colpire altri organi. Particolarmente a rischio sono cuore, reni, cervello e fegato.
Il virus responsabile della COVID-19 penetra nelle nostre cellule legandosi al recettore ACE2 (Enzima di Conversione dell’Angiotensina). Attraverso la proteina S (Spike), il patogeno scardina le difese della parete cellulare e si riversa al suo interno, dando vita al processo di replicazione. Secondo recenti ricerche, l’impatto multiorgano del Covid-19 potrebbe essere determinato proprio da questo recettore. Quest’ultimo è presente nel tratto respiratorio, nel tratto digerente, sulla superficie del cuore e in molti altri tessuti dell’organismo.
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Coronavirus: possibili danni a cuore e reni
Si è visto inoltre che l’infezione può incidere sulla coagulazione del sangue, determinando trombosi ed embolie polmonari. Inoltre, il professor Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), ha affermato che, secondo le autopsie effettuate, un terzo dei pazienti è deceduto a causa di un’insufficienza renale acuta. Quest’ultima potrebbe essere stata determinata proprio della coagulazione sanguigna, ma non si escludono altre cause.
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Covid-19: cosa accade al cervello e al fegato?
Possibili sono anche le ripercussioni a livello cerebrale. Tra queste annoveriamo:
- Stato confusionale, delirante o letargico;
- Alterazione o perdita dell’olfatto (anosmia) e del gusto (disgeusia);
- Sindrome di Guillain Barrè (paralisi progressiva degli arti);
- Nevralgia del trigemino;
- Encefalopatia emorragica necrotizzante.
Anche in questo caso, le ragioni possono essere molteplici. Il neurologo e neurofarmacologo Luca Steardo dell’Università Sapienza di Roma ha supposto che il Coronavirus possa essere in grado di invadere anche il Sistema Nervoso Centrale. Ciò si è verificato anche per i virus responsabili della SARS e della MERS (molto simili al nuovo patogeno dal punto di vista genetico).
Meno evidente è il rapporto tra Covid-19 e fegato. Da un’analisi pubblicata sul New England Journal of Medicine, è emerso che nei casi più gravi è stato spesso rilevato un aumento delle aminotransferasi e della bilirubina. Inoltre, danni a livello epatico sono già stati osservati in occasione dell’epidemie di SARS e MERS. Tuttavia essi potrebbero essere causati dalla carenza di ossigeno nel sangue, dalla risposta immunitaria o dalla tossicità dei farmaci.
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Il virus potrebbe “rifugiarsi” nei testicoli
Ciò spiegherebbe perché il Coronavirus sembra essere più aggressivo sulla popolazione maschile rispetto a quella femminile. Nuovi studi, tuttavia, potrebbero smentire quanto appena riportato.