Il Coronavirus ha cambiato buona parte delle nostre abitudini e anche un gesto come il saluto necessita oggi di grande attenzione, nel rispetto e nella tutela della salute di ognuno. Strette di mano, baci e abbracci sono stati inevitabilmente accantonati durante l’emergenza per favorire saluti a distanza e soprattutto il “saluto con il gomito”, più volte raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità già dall’inizio della pandemia.
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Coronavirus: il “No” al saluto con il gomito
Tuttavia, esistono nel mondo svariati modi di salutarsi, alcuni del tutto “Covid-free”. Quali sono? Scopriamoli di seguito.
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Viaggio nel mondo dei saluti “Covid-free”
- In Giappone il saluto tradizionale è l’inchino. Rispettoso, elegante e soprattutto “distanziato”, questo modo di salutarsi è sicuramente “Covid-free”. Attenzione però: il gesto di inchinarsi ha davvero molte sfumature e non è così semplice come sembra. Difatti, il tipo di inchino e il tempo che richiede cambia a seconda delle circostanze e della persona che ci si trova di fronte;
- In India il tipico modo di salutarsi è il “namasté”, che non prevede alcun tipo di contatto. Consiste nel congiungere le mani come in preghiera al petto, al mento o alla fronte, accennando contemporaneamente un inchino;
- Altrettanto sicuro è il modo di salutarsi alle Hawaii, associato soprattutto alla cultura surfista. Si tratta dello “shaka” che si pratica agitando la mano con mignolo e pollice ben estesi, tenendo le altre dita chiuse verso il palmo;
- In Tibet, invece, per salutare qualcuno basta tirare fuori la lingua. Un gesto sicuramente “Covid-free” (se fatto alla giusta distanza), ma che probabilmente in occidente potrebbe essere spiacevolmente frainteso;
- Nel mondo arabo per salutarsi bisogna portare la mano al torace, alle labbra e infine alla fronte. Un gesto del tutto sicuro, dal significato davvero intenso: “Ti do il mio cuore, la mia anima, il mio pensiero“.
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I saluti “senza distanze”
- Piuttosto singolare è il saluto degli eschimesi, che per scambiarsi un gesto di cortesia si sfregano il naso a vicenda;
- In Nuova Zelanda il tradizionale saluto Maori è l’”hongi”. Consiste nell’appoggiare fronte e naso contro quelli della persona che si desidera salutare, chiudendo gli occhi. Il concetto alla base di questo gesto è quello di “scambiarsi il respiro della vita”. Una tradizione dal significato molto intenso, ma in questo periodo davvero poco raccomandabile.