Arriverà una “seconda ondata” di Coronavirus? In tanti, tra esperti e non, si chiedono – non senza preoccupazioni – che ne sarà della pandemia globale dopo l’estate. Se da un lato rinomati virologi italiani come Fabrizio Pregliasco e Roberto Burioni pensano già da tempo a un eventuale “ritorno” del Sars-CoV-2, dall’altro il premio Nobel per la Medicina del 2011, Bruce Beutler, tende ad escludere questa possibilità. Ecco tutti i dettagli sulla sua tesi che potremmo definire un po’ controcorrente.
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Coronavirus: il parere di Bruce Beutler
Beutler è un immunologo e genetista americano, attualmente direttore del Center for the Genetics of Host Defense dell UT Southwestern Medical Center di Dallas (Usa). Fu insignito del premio Nobel – insieme ai suoi colleghi Jules Hoffmann e Ralph Steinman – per un’importante scoperta sulle cellule dendritiche e sul loro ruolo circa l’immunità acquisita. Sostanzialmente, Beutler ha enormemente contribuito alla scoperta dei “segreti” meccanismi del sistema immunitario con cui il nostro corpo si difende dagli attacchi esterni.
Secondo l’esperto, analizzando le modalità di trasmissione e il tasso di mortalità nella maggior parte dei paesi europei e negli Stati Uniti, ci sarebbe attualmente una minore “vulnerabilità” della popolazione al Coronavirus. Nonostante infatti il ritorno alla “normalità” tra uscite e vita sociale in genere, i dati del contagio continuano a scendere. Probabilmente, le misure intraprese sia durante il lockdown che nelle fasi successive – come mascherine e distanziamento sociale – hanno avuto importanti effetti protettivi sugli individui. “Tutto ciò mi porta a pensare che non ci sarà una seconda ondata”, dichiara Beutler. Tuttavia, il suo non è un invito al “liberi tutti”. Il consiglio è infatti di continuare a prendere le dovute precauzioni. Sarebbe inevitabile altrimenti uno stop alla discesa dei contagi, e addirittura una probabile risalita.
Beutler tra vaccino e immunità
Le stesse incertezze restano anche sul tema “immunità”. È possibile che le persone entrate a contatto col virus, e che quindi hanno sviluppato una certa risposta anticorpale, siano meno a rischio nel contrarre nuovamente la malattia. Di conseguenza, si potrebbe venire a creare una sorta di “immunità di gregge”. Sostanzialmente, calerebbe il numero di “untori” da Coronavirus. Tuttavia, restano i dubbi sul grado e sulla durata della suddetta immunità.
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Asintomatici e danni a lungo termine
L’altra grande incertezza riguarda i possibili danni a lungo termine. Le persone colpite dal Covid-19 possono riscontrare danni nel tempo? “Nei soggetti gravemente colpiti – sopravvissuti all’infezione – il danno polmonare può essere permanente e invalidante“. Insomma, anche se l’immunologo premio Nobel rassicura su un’eventuale seconda ondata, è tuttavia chiaro che sono ancora tanti i dubbi, i timori e le perplessità che aleggiano intorno al Coronavirus.