Corteo negazionista Bergamo. Per le strade della città lombarda un coro unanime inneggia alla libertà di parola e di espressione negando la pandemia in corso. Non ci sono stati momenti di tensione, ma tanta amarezza alberga nei cuori dei bergamaschi che non hanno dimenticato i cortei di bare della prima fase.
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Corteo negazionista Bergamo: presenti anche sanitari
La città di Bergamo, fra le più colpite nella prima ondata Covid, ha fatto da sfondo al NO Paura Day. Un corteo che è un inno alla libertà di pensiero, di parola e di movimento contro le restrizioni in vigore contro il Covid. In molti infatti erano senza mascherina, nessun distanziamento fra i manifestanti è stato osservato. “Vogliamo dire la nostra contro la narrazione pandemica e la strumentalizzazione politica” hanno detto gli organizzatori.
Appuntamento sui social per tutti quanti credono che il Covid non sia reale, che le bare portate fuori dalla città dai veicoli militari siano parte di una messinscena, che il peggio sia ormai alle spalle. La protesta si è tenuta sul Sentierone, davanti al teatro Donizetti, nel cuore di Bergamo. Incredibilmente, anche medici e operatori sanitari fra i manifestanti. Presenti anche volti noti delle associazioni no-mask e no-vax. Presenti anche lo storico Paolo Sensini e la scrittrice Lidia Sella, autrice di un vero e proprio “Processo alla mascherina”.
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“La pandemia è una fesseria!”: Slogan della manifestazione
Persone di ogni età e estrazione sociale hanno partecipato al corteo che ha sfilato per le strade cittadine. Per le autorità, c’erano circa 500 persone, di cui 200 senza mascherina. Ogni volta che sono stati invitati a indossare la mascherina, i manifestanti si sono semplicemente rifiutati di farlo, senza però alimentare momenti di tensione. Fra gli slogan che hanno accompagnato il corteo: “Libertà di scelta“, “No all’obbligo vaccinale“, “Il vaccino è solo acqua sporca”, “La pandemia è una fesseria“. Frasi altamente dolorose da sopportare per i cittadini di Bergamo, che nella pandemia hanno perso amici, parenti, familiari. “È vergognoso” ha commentato Pierangelo Manzoni, consigliere a Solza (in provincia di Bergamo). “Così si mina la credibilità delle istituzioni e della scienza. Poi ci sono le offese: che vengano a dirci che i camion con le bare furono una messinscena mi indigna profondamente.”