Essere positivi al Covid 19 porta con sé un insieme di differenze, specie in merito agli effetti della malattia. Gli stessi virologi, che si esprimono agli italiani tramite mass media, hanno teorie differenti a riguardo. Nello specifico, il dottor Giorgio Palù ha espresso una teoria secondo la quale gli asintomatici non siano realmente “malati”. Le sue dichiarazioni hanno fatto discutere gli altri esperti. Molti virologi, infatti, invitano a stare in allerta sugli effetti del virus negli asintomatici.
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L’intervista di Tv7 a Giorgio Palù sugli effetti del Covid 19


Sull’emittente televisiva del Triveneto, Tv7, a metà ottobre è andata in onda un’intervista del virologo Giorgio Palù. In quell’occasione, il docente dell’Università di Padova aveva intavolato una discussione circa il contagio del Covid 19 tra gli asintomatici. “Positivo non vuol dire malato. Positivo non vuol dire contagioso”: è stata questa la dichiarazione che ha fatto molto rumore tra i virologi italiani. Secondo Palù, coloro che contraggono il virus e sono asintomatici, non possono definirsi malati, né contagiosi.
“Se lei è asintomatico, può essere tracciato solo con la ricerca che si fa durante lo screening o durante il tracciamento dei contatti. Se lei è asintomatico, non lo sa. Ha senso quindi inseguire e tracciare agli asintomatici?”, ha chiesto il virologo, rivolgendosi al presentatore. Mentre Palù parlava al Triveneto, i numeri di contagi e decessi non era di certo alto come quello attuale. Però, per capire quanto bisogna fare attenzione agli asintomatici, basta semplicemente utilizzare un vocabolario. Sul Treccani online, infatti, è riportato quanto segue:
- “Asintomàtico agg. [comp. di a- priv. e sintomatico] (pl. m. -ci). – In medicina, che non presenta sintomi: malattia che decorre in modo asintomatico.”
Ne deriva che una persona affetta dal Covid 19 può definirsi “malata” a tutti gli effetti e, in quanto tale, è anche veicolo di contagio.
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Asintomatici: le teorie contrastanti di Zangrillo e Burioni sul Covid 19
Ma nello stesso San Raffaele, c’è chi la pensa in modo totalmente opposto. Il virologo Roberto Burioni ha pubblicato sul sito “MedicalFacts” un articolo che parla degli effetti del Covid 19 negli asintomatici. Il pezzo, intitolato “Coronavirus: chi è asintomatico non è malato. Ma è vero? Facciamo chiarezza”, mette in luce i danni che il virus causa anche negli asintomatici. Lo studio ha fatto leva soprattutto su una serie di TAC, condivise da Burioni su Twitter il 3 novembre. Le immagini, pubblicate su Lancet a giugno, mostrano che i polmoni di persone asintomatiche hanno subìto danni importanti.
Va di moda "infettato asintomatico non vuole dire malato". Io ci andrei cauto con queste affermazioni. I sintomi possono mancare, ma non significa che l'organismo non venga danneggiato dal virus. Più del 50% degli asintomatici ha danni ai polmoni se osservati alla TAC. pic.twitter.com/IbLV1rL0f4
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) November 3, 2020
Così come Burioni, anche il Dott. Enrico Bucci ha confermato la tesi sulle lesioni polmonari nei pazienti asintomatici. In un’intervista a “Il Foglio” ha specificato che “anche il cuore dei soggetti asintomatici può subire danni”. Il professore ha mostrato che su 100 pazienti asintomatici presi in esame, con una media di 49 anni:
- Il 78% aveva sviluppato anomalie cardiache;
- Il 60% aveva sviluppato la miocardite.