Il Covid 19 è alla sua seconda ondata in Italia e avanza, senza sosta, soprattutto verso il Centro Sud. La nuova mappa dei contagi mostra un cambiamento della situazione, dato che all’inizio della pandemia era il nord ad avere il maggior numero di positivi. Il nuovo andamento preoccupa le strutture ospedaliere del Centro e del meridione, a rischio collasso nei reparti di terapia intensiva.
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Covid 19: l’andamento dei contagi in Italia
In Italia, le prime tre regioni con il maggior numero di contagi sono Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. “La gran parte dei casi in questo momento riguarda la trasmissione in contesto familiare. Più del 70% dei nuovi positivi sono dovuti a figli che contagiano i genitori. Si è alzata l’età media”: sono le parole che Fabrizio Pregliasco, virologo e Direttore Sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano, ha rilasciato al “Corriere della Sera”.
Anche se all’inizio della pandemia l’attenzione era concentrata sui sintomatici, attualmente il focus si è esteso anche agli asintomatici.
Il campanello d’allarme, da non sottovalutare, potrebbe essere l’aumento della percentuale di ospedalizzazione. Paradossalmente, l’incremento del numero di positivi può essere un buon segno. Ciò significa che il sistema di monitoraggio e di isolamento funziona bene. “È lo stress sul sistema sanitario nazionale che ci deve mettere in allarme”, ha affermato il virologo.
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Le misure del governo contro il Covid 19
- Divieto di fare feste all’aperto o al chiuso;
- Chiusura di ristoranti e bar alle 24 e divieto di consumare in piedi dalle 21 in poi;
- Divieto di gite scolastiche;
- Divieto di attività sportive di tipo amatoriale;
- Raccomandazione a non invitare nelle proprie case più di 6 persone;
- Obbligo di mascherina al chiuso e all’aperto;
- Massimo 200 spettatori per gli spettacoli al chiuso e massimo 1000 per quelli all’aperto.
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Centro Sud nel mirino del Covid 19
“Mi preoccupa che il sistema sanitario possa andare in sovraccarico”, ha affermato a “Open” Nino Cartabellotta, presidente della fondazione “Gimbe”.
Ad oggi, in Campania sono stati occupati 61 posti letto su 110 in terapia intensiva e 735 su 820 posti per i ricoveri ordinari. Al 13 ottobre, il Lazio conta 22 posti occupati in terapia intensiva e185 ospedalizzati.
Sebbene questi non siano numeri paragonabili a quelli della prima ondata del Covid 19, il trend negativo continua ad avanzare. Destano preoccupazione soprattutto gli asintomatici, dato che il sistema sanitario non riesce a tracciarli e a metterli in isolamento.
“In estate, molti di quelli che provenivano da zone ad alto rischio sono andati nelle regioni del centro Sud e del Sud. In quel periodo, tutti hanno minimizzato. Hanno sottovalutato il problema”, ha continuato Nino Cartabellotta.
Per questo motivo, è doveroso seguire le norme igienico-sanitarie e quelle dettate dal decreto di ottobre. Inoltre, è importante scaricare l’applicazione “Immuni” (Android: qui – iOS: qui) per aiutare il servizio sanitario nazionale a monitorare i contagi.