Covid cassa integrazione: 200,000 domande in giacenza. Più di 1,2 milioni di lavoratori è ancora in attesa di ricevere la fantomatica Cig di supporto. Famiglie, dipendenti, persone che non hanno ricevuto retribuzione. La crisi economica è ormai avanzata, ma dimenticata dal Governo. Nella scia delle liti nei palazzi del potere viene lasciato indietro un Paese intero. Un’Italia allo stremo ormai cade a pezzi.
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Covid cassa integrazione, 1,2 milioni di lavoratori che attende


I conti iniziano a non tornare. Al Governo continua l’incertezza e questa si riflette immancabilmente sulle vite dei cittadini. 1,2 milioni di lavoratori attende ancora la Cig promessa nel lontano 17 marzo 2020. Il paese era in pieno lockdown e il Premier, attraverso il decreto Cura Italia, prometteva che attraverso la cassa covid avrebbe risollevato le sorti di milioni di famiglie. La Cig covid avrebbe dovuto aggirare le tante fastidiose prassi burocratiche, permettendo un’erogazione veloce. Fatto sta che, da marzo in poi, i ritardi – ora dovuti a errori di compilazione, ora dovuti ad altro – sono aumentati considerevolmente. A oggi, il Civ – organo interno di vigilanza in rappresentanza di sindacati e imprese – ha riscontrato, in seguito all’erogazione del bilancio 2021, che 200,000 domande per cassa integrazione sono ancora in giacenza. L’aggiornamento è del 30 novembre e dai dati si rileva che più di un terzo dei richiedenti risale al marzo 2020.
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Di promesse mancate e di briciole versate
Da dicembre le domande sono aumentate di 365000, aggiungendo altri 2 milioni di lavoratori.
Allo stato attuale, le domande registrate, stando ai dati sono: a marzo 338; aprile 5.338; maggio 12.188, costituiscono solo il primo terzo; mentre giugno 5.748; luglio 13.490 di luglio e agosto 5.449; stando agli ultimi dati, invece, 7.148 sono registrate a settembre; 13.888 a ottobre. In genere, quando l’Inps riceve dalla azione il SR41, documento Iban dei lavoratori, dovrebbe evadere velocemente la domanda. Un ritardo che non si comprende. A peggiorare il tutto, arriva il recente Decreto Ristori 5 che prorogherà la Cassa integrazione per altre 26 settimane. Il quale sbloccherà la possibilità di licenziamento.