Covid inglese Abruzzo – È un allarme crescente quello delle varianti Covid nelle regioni centrali d’Italia. Infatti, si sospetta che la metà dei casi riscontrati nelle province di Pescara e Chieti, in Abruzzo, siano riconducibili alla variante inglese del virus. Nelle settimane scorse, la presenza di questa variante era già stata riscontrata in Umbria e in Molise.
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Covid inglese Abruzzo, in crescita la presenza delle varianti
L’Istituto Superiore di Sanità ha condotto uno studio, insieme al laboratorio di Genetica molecolare dell’Università di Chieti, in cui si sarebbe riscontrata la struttura della variante. La diffusione della variante, con ogni probabilità quella inglese, sarebbe stata accertata già nei giorni scorsi. Tant’è vero che Liborio Stuppia, direttore del laboratorio, avrebbe parlato di un’incidenza del 40% sul totale dei casi emersi. La certezza sul tipo di variante arriverà con la seconda fase dell’indagine.
Secondo il direttore del laboratorio questo andrebbe a spiegare l’impennata del numero dei casi riscontrati nelle province di Pescara e Chieti nelle ultime settimane. Nell’area metropolitana, inoltre, si è notato che il virus stia circolando con enorme rapidità. Da una prima stima emerge che la provincia di Pescara abbia un’incidenza maggiore negli ultimi giorni.
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La decisione del Presidente Marco Marsilio
La situazione sembra essere preoccupante, tanto che il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, aveva firmato un’ordinanza per la chiusura delle scuole. Un ritorno alla Dad per i ragazzi delle superiori in tutto l’Abruzzo fino al 21 febbraio.
“Una decisione dolorosa ma necessaria per contenere l’aumento dei contagi che sta interessando la nostra regione”, ha specificato il presidente. Peraltro, in tre comuni è stata istituita la zona rossa, ossia: San Giovanni Teatino, Atessa (Chieti) e Tocco da Casauria (Pescara). In questi tre centri è anche proibito uscire ed entrare per ragioni lavorative. Infine, con ogni probabilità la Regione da gialla passerà ad arancione.