Inchiesta choc a Trapani: centinaia i “morti fantasma” del Covid taciuti

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Covid Trapani inchiesta, emergono centinaia di morti fantasma. Sono 140 per precisione, al momento, i decessi su cui si indaga della regione siciliana. L’inchiesta dei carabinieri di Trapani ha causato non pochi danni ai furbetti della sanità. Il loro scopo era falsificare i dati per evitare maggiori restrizioni. Dall’Assessore alla Sanità Razza al Funzionario regionale Cusimano. Concludendo con Madonia, dipendente all’informazione dei dati regionale e la dirigente di Dasoe, Di Liberti. Questi gli indagati, finiti sotto l’occhio dei Nas.

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Covid Trapani inchiesta: i morti fantasma

covid, covid trapani inchiesta,Un’organizzazione ben costruita e con uno scopo preciso. Ridurre i dati del contagio, dalle terapie alle morti. Questo l’obbiettivo dell’Assessore alla Sanità Razza. Supportato sempre dal funzionario Cusimano e dall’addetto ai dati, Madonia. All’esterno invece operava Di Liberti, dirigente generale di Dasoe. Il Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico della Sicilia. La dirigente sarebbe accusata di aver manomesso 140 morti. Tra questi ne avrebbe omessi 40.I restanti invece sarebbero stati spalmati 5 alla volta nel corso dei giorni.

Cusimano invece prestava ben attenzione ad evitare che si raggiungessero i 600. Venivano quindi puntualmente omessi i positivi necessari. Per ridurre invece la percentuale di positivi, l’assessorato provvedeva ad inserire migliaia di tamponi mai effettuati.

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Covid Trapani inchiesta: L’indagine dei Carabinieri 

allievi carabinieri, covid trapani inchiesta,Un’indagine, quella di Trapani, nata quasi per errore. Almeno così sembrerebbe dalle dichiarazioni dei Nas. Tutto era iniziato durante la prima ondata pandemica del 2020. I carabinieri furono chiamati ad effettuare un’inchiesta su una partita di tamponi non verificata. Inizialmente avrebbero dovuto soltanto verificare se quest’ultima fosse o meno a norma. Dall’inchiesta però, nel corso delle indagini, sono poi uscite numerose intercettazioni tra i dirigenti regionali e di Dasoe. Intercettazioni che hanno poi portato a tre arresti domiciliari e preventivi. Di Liberti, dirigente di Dasoe. Cusimano, dell’assessorato all’Industria. Madonia addetto ai dati per l’Informazione. Sotto inchiesta invece è finito l’Assessore alla Sanità, Razza (dimessosi). Indagati anche il suo vice di gabinetto Croce e il direttore al Servizio 4 di Dosoe, Palermo.

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