Covid, Usa attaccano la Cina: “Da 6 anni prepara la terza guerra mondialecon armi biologiche“. Sarebbe questa la scoperta effettuata dal Dipartimento di Stato americano. Gli scienziati cinesi avrebbero studiato come manipolare le malattie (in particolare i coronavirus) al fine si renderle terrificanti armi biologiche.
Secondo le rivelazioni fatte dal The Australian, da almeno 6 anni la Cina portava avanti l’idea che, i coronavirus, potessero essere l’elemento chiave per vincere il terzo conflitto mondiale. In particolare, si studiavano e si cercavano le condizioni migliori affinché quest’arma biologica potesse raggiungere i massimi livelli di letalità. I momenti migliori per colpire, secondo gli scienziati di Pechino? All’alba, al tramonto, oppure di notte. Preferibilmente con un tempo nuvoloso e condizioni di vento stabile, affinché l’agente biologico potesse espletare al meglio la propria funzione. La conseguenza? Gli alti livelli di contagio avrebbero provocato un tale afflusso verso le cure ospedaliere da mandare al collasso il sistema sanitario del nemico. Vi ricorda nulla, tutto questo?
Questa vera e propria “bomba” sganciata dal The Australian, pone inquietanti interrogativi, dubbi e perplessità sulla vicenda. Non solo. Considerando le condizioni di pandemia ormai perduranti da circa un anno e mezzo, è ovvio che queste rivelazioni rilancino l’ipotesi di un virus sfuggito al controllo dei laboratori. In particolare, l’evidenza di studi atti a documentare l’impatto sul sistema sanitario del “nemico”, parrebbero andare incontro a questa ipotesi. Perché, alla fine della fiera, è proprio ciò che il Coronavirus ha determinato. Non solo vittime ma soprattutto sistemi medici al collasso.
Complottisti o non complottisti: qualcosa, su questo virus, non quadra. Anzi, più di qualcosa. Come sempre, solo il futuro ci darà la risposte ma è chiaro come più di qualche dubbio sull’origine del virus lo si possa avere. Così come sulle conseguenze dello stesso. Anche perché oggi le guerre non si combattono sul campo, ma nelle stanze dei bottoni, a suon di miliardi e acquisizioni. E, da questa pandemia, chi ne sta uscendo rafforzata, è proprio la Cina.