Covid zona rossa in praticamente tutta Italia. L’ultimo aggiornamento del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ecdc) desta fortissimo all’arme per la situazione covid in Italia. Rosso scuro, cioè rischio elevatissimo, in tutto lo stivale. A “salvarsi” appena Piemonte, Trentino e Val d’Aosta, di poco sotto la soglia dell’allerta critica.
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Covid zona rossa: come siamo arrivati fin qui
I lockdown hanno paralizzato vita, società ed economia. In Italia come in moltissimi altri paesi. Crescita del debito, riduzione dei risparmi, boom di consumi online. Il covid ha paralizzato il mondo. In Italia ci sono volute tre vaccinazioni per limitare la circolazione del virus. Ma tra i non vaccinati per scelta e gli immigrati causa guerra, per lo più non vaccinati, la circolazione e la virulenza del virus sembrano essere in ripresa.
E l’estate porta con sé le gite a mare o fuori porta, le grandi tavolate d’amici nei pub con tavoli esterni, nei ristoranti. A volte, nelle case al fresco di un buon condizionatore. Ma la guardia bassa, di istituzioni e cittadini, e i fattori di rischio hanno portato il virus a una nuova circolazione massiccia.
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Covid zona rossa: il rapporto Ecdc
Ma cosa significa questo? Che il virus ha ricominciato a girare con molta rapidità. Spiagge, piazze, luoghi d’incontro e luoghi di lavoro non ben areati e igienizzati dai datori. Tutti ricettacoli potenziali di contagio. L’allerta è alta, con ragione ma senza troppe paure.
L’impennata di contagi degli ultimi giorni è dovuta alla sottovariante B.5 di Sars-Cov-2 Omicron. L’ultimo report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, parla di elevata diffusione della sottovariante. Stando ai report, quattro sono le regioni più esposte attualmente: Lombardia, Emilia – Romagna, Campania e Sicilia
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Covid zona rossa: nuovi lockdown?
“Non ci dobbiamo preoccupare”, ha affermato il titolare sella sanità alla regione Lazio D’Amato. “Quello che consigliamo è vaccinare con la quinta dose gli over 80. È importante non rinviare. E continuare a usare la mascherina, che rimane lo strumento di prevenzione principale”.