Crotone sacerdote messa mare, e la procura che lo indaga per offesa a confessione religiosa. La curia di Crotone invece lo difende. Cos’è successo? Semplice, il sacerdote ha svolto una messe in mare. Cosa che la procura ritiene rechi offesa ad una confessione religiosa. Motivo per cui si è aperta un’indagine a riguardo. Tutto nasce da un evento che ha visto un cambio di location improvvisato. Per cui, con questo caldo, quale miglior posto se non il mare, per celebrare una messa? Peccato che l’idea però non sia piaciuta alla procura di Crotone.
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Crotone sacerdote messa mare: il racconto dei fatti


Le immagini diffuse sui social parlano chiaro, Don Mattia Bernasconi ha celebrato una messa in mare. C’è però da capire come si sia arrivati a questo punto. Tutto nasce da un’esperienza di lavoro presso i beni confiscati alla mafia condotta dal sacerdote e da alcuni ragazzi. La messa in programma si sarebbe dovuta celebrare presso una pineta vicino alla spiaggia. Quest’ultima però al momento del loro arrivo risultava già occupata da un’altra associazione a cui era stata riservata l’intera area. “Così abbiamo cercato altre zone idonee alla celebrazione, non avendone trovate mi è sembrato che l’acqua fosse il luogo più adatto”. Il perché lo spiega proprio Don Mattia Bernasconi.
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Crotone sacerdote messa mare: le motivazioni e le parole del Don


Don Mattia Bernasconi spiega così la sua decisione: “Ci siamo immersi nella terra per il lavoro e per la riflessione. Per questo celebrare la messa in acqua sarebbe stato ancora più significativo”. Inoltre aggiunte: “Una famiglia ci ha offerto il materassino da usare come altare ed io ho accettato”. Riguardo l’indagine aperta dalla procura di Crotone invece commenta così. “Non era mia intenzione banalizzare l’eucarestia né utilizzarla per altro tipo di messaggio” racconta. “I giovani hanno arricchito la terra con la loro presenza e quel momento segnerà un momento di crescita nella loro vita quotidiana” sostiene.
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Crotone sacerdote messa mare: curia e procura in disaccordo


Sulla vicenda della messa celebrata in mare da Don Mattia Bernasconi la curia e la procura non sembrano essere d’accordo. Da un lato c’’è la digos di Crotone, coordinata dal procuratore Giuseppe Capoccia. Quest’ultimo indaga sulla vicenda ritenendo quella celebrazione un’offesa religiosa. Dall’altra invece c’è la curia di Crotone che difende il suo don ammettendone però in parte l’errore. “In alcuni casi particolari, in occasione di ritiri, campi scuola, luoghi vacanza, è possibile celebrare la messa fuori dalla chiesa” afferma. “Sempre bene è però prendere prima i contatti con i responsabili ecclesiali del luogo dove ci si trova”. Soprattutto: “Necessario mantenere il minimo di decoro e attenzione ai simboli richiesti dalla natura delle stesse celebrazioni”.