Cucinare pasta fuoco spento: la tecnica utilizzata da molti chef e considerata utile anche da Giorgio Parisi, premio Nobel della Fisica. Questo metodo permette di ridurre l’uso del gas e pertanto un notevole risparmio in bolletta. La cottura a fuoco spento avviene dopo l’ebollizione dell’acqua.
Cucinare pasta fuoco spento: parla il premio Nobel Parisi
“Different fruits, vegetables, pasta, bread, whole grain, buckwheat, arranged on a table”
Il premio Nobel per la Fisica nel 2021, Giorgio Parisi, prende in considerazione la cottura della pasta a fuoco spento. Dopo diversi chef il premio Nobel dice: “È la terza volta che provo e devo dire funziona. Almeno 8 minuti di risparmio di gas! Senza voler fare le moltiplicazioni per famiglie italiane, credo che sia una notizia da divulgare. Dovremmo cambiare abitudini e non è detto che sia un male”. Tale tecnica permette di ridurre l’uso di gas e con un notevole risparmio in bolletta. La tecnica è nota come cottura passiva, è decisamente semplice e prevede l’uso del coperchio, indispensabile sia per ridurre i tempi di ebollizione dell’acqua. In questo modo non si disperde il calore durante la preparazione, senza inficiare sulle proprietà organolettiche della pasta. La pasta non perde di carattere, pur richiedendo qualche minuto di cottura in più rispetto a quelli indicati sulla confezione.
Le stime di risparmio possono chiaramente variare da persona a persona. Vediamo in cosa consiste questo modo di cottura. Questa tecnica è davvero facile e addirittura più semplice della cottura tradizionale. Inoltre, non c’è neppure il rischio che l’acqua strabordi dalla pentola durante la cottura. Bisogna prendere una pentola con coperchio e mettere mettiamo l’acqua posizionandola sul fornello accesso. L’acqua va portata ad ebollizione tenendo il coperchio sulla pentola per accelerare i tempi. In seguito, va messo il sale e buttata la pasta. La fiamma deve restare 2-3 minuti accesa per riprendere il bollore, poi si spegne il gas. La pentola va chiusa con il coperchio, lasciando cuocere la pasta per circa 1-2 minuti in più rispetto al tempo indicato sulla confezione. Dopo è possibile scolare la pasta e condirla a piacere.
Il segreto, come spiegato dagli esperti de Il Cucchiaino d’Argento, sta nel riuscire a mantenere una temperatura dell’acqua non inferiore a 80 C°. Tale metodo permette al glutine della pasta di coagulare, ovvero di completare correttamente il processo chimico successivo alla reidratazione. Durante tale processo l’acqua viene assorbita da parte dei granuli di amido che si gonfiano per poi rassodarsi nuovamente grazie alla coagulazione. Più la temperatura si abbassa rispetto a quella di ebollizione, più questa operazione richiede tempo. Pertanto, nella cottura a fuoco spento, la pasta richiede 1-2 minuti in più di cottura.
A fare i conti sul risparmio della cottura della pasta a fuoco spento è un recente studio scientifico promosso dai Pastai italiani di Unione Italiana Food. In tale studio è stata calcolata l’energia necessaria per cuocere 200 grammi di pasta in modo convenzionale e quanto si può risparmiare con la cottura a fuoco spento. La prima differenza è fatta dall’uso del coperto in fase di ebollizione, che permette un risparmio iniziale del 6%. Infatti, anziché cuocere la pasta nel classico litro d’acqua per 100 grammi, utilizziamo 700 ml ogni 100 grammi. Con la cottura passiva si raggiunge un risparmio del 47% in termini di energia ed emissioni di CO2. In termini economici, considerando un consumo medio annuale di 23,5 kg di pasta a persona. Ogni italiano arriverebbe a risparmiare fino a 44,6 chilowattora in un anno, cui si aggiungono 13,3 chili di CO2 e 69 litri di acqua.
Rapportando questi numeri per l’intera popolazione italiana, risparmieremmo almeno 350 milioni di chilowattora. Tale somma è sufficiente a illuminare gli stadi di calcio per tutte le prossime 24 stagioni di Serie A, Premier League, Liga spagnola e Bundesliga. Si può raggiungere la cifra di 2,6 miliardi di chilowattora in un anno. Inoltre, si potrebbero preservare 4.100 m³ di acqua, sufficienti a riempire 1640 piscine olimpioniche. Ancora sarà possibile risparmiare fino a 776 chilotonnellate di CO2. Tali emissioni sono pari a quelle di un’auto che completa 21 viaggi andata-ritorno tra la Terra e il Sole.