Davvero la DaD funziona come dicono? Per capire l’effettivo funzionamento abbiamo deciso di intervistare ragazzi e docenti di differenti scuole. Abbiamo messo in evidenza alcuni passaggi fatti dalla ministra Azzolina in merito al buon funzionamento della DaD, dimostrando con varie interviste, quali sono i veri retroscena della didattica a distanza.
DaD funziona, per Azzolina non ci sono dubbi


La DaD al netto delle difficoltà tecniche, secondo il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina, sta andando per il meglio nella scuole italiane. Per avere conferma, basta leggere le affermazioni che ha rilasciato la ministra su diverse testate giornalistiche. Su skytg24 ha fatto le seguenti dichiarazioni: “la didattica a distanza è un successo”; Azzolina non ha dubbi: “mi impegno perché nessuno venga escluso”. Su oggiscuola Azzolina dichiara: “DaD sta funzionando, consegniamo Tablet e Giga”.
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DaD: c’è qualcosa che non quadra
Da quando ha avuto inizio la didattica alternativa, le numerose dichiarazioni di Azzolina non
DaD: il punto di vista dei docenti e degli alunni


La nostra inviata speciale, Gargiulo Giada, ha intervistato docenti e alunni di diverse scuole, in merito al reale funzionamento della didattica a distanza, riportando le loro opinioni: Cosa pensi della didattica a distanza e cosa cambieresti?
Punto di vista degli alunni: La risposta generale è: “Non mi piace perché la maggior parte dei corsi è spesso interrotta da problematiche tecniche. Creerei una piattaforma più adatta”.
Punto di vista dei professori: “La DaD può essere molto utile per integrare gli apprendimenti in presenza, ma non può essere esclusiva su un periodo troppo lungo“.


Preferisci la DaD o didattica in presenza, pensi sia utile per l’apprendimento?
Punto di vista degli alunni: “Personalmente preferisco la didattica in presenza, essendo più concentrata a scuola che a casa. L’apprendimento, dipende solo dal grado di attenzione” .
Punto di vista dei professori:
“La didattica a distanza è solo un surrogato della didattica in presenza, vi si può ricorrere solo eccezionalmente. Non siamo adeguatamente attrezzati, mancano i devices da parte di alcuni alunni. La DaD impedisce di perdere il contatto con la classe, in termini di apprendimento il risultato è eterogeneo. Gli studenti più interattivi ti seguono, ma perdi quelli demotivati. In situazioni di emergenza la DaD, costituisce un’ alternativa completa, ma su lunghi periodi può perdere di efficacia”.
Pensi che la DaD possa essere l’unico mezzo possibile per sostituire la didattica in presenza?
Punto di vista degli alunni: “No, non è migliore di quella in presenza, le lezioni non sono di facile comprensione. Inoltre si perde la bellezza della scuola e dello stare in classe con i compagni”.
Punto di vista dei professori: “È pur sempre un arricchimento in termini di formazione”.
La sospensione forzata della didattica in presenza, ha interrotto bruscamente anche i rapporti quotidiani con i tuoi compagni?
Punto di vista degli alunni: “Si, i social non possono essere paragonati alla realtà. Non è più possibile stare in classe insieme, usare la pausa per ridere, scherzare e raccontare le cose successe durante il weekend” .
In base alle interviste, professori ed alunni, concordano in modo unanime che la didattica a distanza ha funzionato per un breve periodo. È arrivato il momento di prendere delle decisioni perché la DaD ha creato solo distanziamento tra gli alunni, una confusione generale e una riduzione dell’apprendimento.
Quale sarà la nostra sorte?