Il Coronavirus è entrato nelle vite di tutti, stravolgendone completamente i diversi aspetti. Tra questi, il cambiamento maggiore l’ha subito sicuramente la scuola, dove la didattica in presenza è stata sostituita con la didattica a distanza (DaD).
Con l’arrivo di settembre, tutti gli alunni erano pronti a ritornare tra i banchi come una volta. Ma ciò che ha iniziato a sconcertarli è stata la posticipazione dell’apertura della scuola che è avvenuta solo a fine mese. La prima regione ad adottare nuovi provvedimenti è stata la Campania, che dal 14 ottobre ha riattivato questa modalità.
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DaD: cos’è?
La didattica a distanza è una modalità formativa che avviene tramite l’ausilio di strumenti tecnologici. Gli alunni e gli insegnanti, impegnati nello svolgimento delle attività scolastiche, interagiscono tra loro in un’aula “virtuale”.
Sebbene sia l’unico mezzo disponibile a cui bisogna adattarsi, la DaD ha numerosi aspetti negativi. La scuola a distanza non può sostituirsi a una relazione educativa in aula, in cui studenti e docenti non hanno la possibilità di rapportarsi tra loro in modo diretto.
A rendere la situazione più difficile è la mancanza di supporti tecnologici, che rendono inadeguato il nuovo modo di fare scuola.
Il web, seppur indispensabile in quest’epoca, è un concetto innovativo per l’educazione scolastica.
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DaD di “zona in zona”
- le scuole dell’infanzia;
- le elementari;
- il primo anno di scuola media.
Tutti gli altri possono recarsi a scuola solo per l’utilizzo dei laboratori a piccoli gruppi. Le restrizioni nelle zone arancioni sono meno rigide. La scuola però, è amministrata a livello regionale, con regole del tutto simili a quelle delle zone rosse. Nelle zone gialle, invece, le regole prevedono il 100% di DaD per le Università e le scuole superiori. La didattica in presenza è prevista solo per gli alunni con bisogni educativi speciali.
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DaD: parola agli insegnanti
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La DaD è la migliore soluzione?
Cercherei di fare più lavori di gruppo e organizzare lezioni secondo il modello della flipped classroom, ribaltando i tradizionali ruoli docente-alunno.“
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L’hashtag che dà voce agli alunni
Prima del periodo natalizio si parlava di un ritorno a scuola il 7 gennaio 2021, ma non è stato così per tutti e la didattica in presenza è stata nuovamente rinviata. Per questo gli alunni hanno protestato, scioperato e si sono battuti per ottenere la didattica in presenza. La situazione però varia da regione a regione. In Campania per esempio è previsto un ritorno graduale in classe. Medie e superiori infatti dovrebbero ricominciare in presenza dal 25 gennaio.
Vedremo a breve cosa accadrà!