DaD, la scuola è cambiata: la nuova realtà del 2020 e del 2021

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Il Coronavirus è entrato nelle vite di tutti, stravolgendone completamente i diversi aspetti. Tra questi, il cambiamento maggiore l’ha subito sicuramente la scuola, dove la didattica in presenza è stata sostituita con la didattica a distanza (DaD).
Con l’arrivo di settembre, tutti gli alunni erano pronti a ritornare tra i banchi come una volta. Ma ciò che ha iniziato a sconcertarli è stata la posticipazione dell’apertura della scuola che è avvenuta solo a fine mese. La prima regione ad adottare nuovi provvedimenti è stata la Campania, che dal 14 ottobre ha riattivato questa modalità. 

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DaD: cos’è?

scuola scuole istruzione, graduatorie provinciali, dadLa didattica a distanza è una modalità formativa che avviene tramite l’ausilio di strumenti tecnologici. Gli alunni e gli insegnanti, impegnati nello svolgimento delle attività scolastiche, interagiscono tra loro in un’aula “virtuale”
Sebbene sia l’unico mezzo disponibile a cui bisogna adattarsi, la DaD ha numerosi aspetti negativi. La scuola a distanza non può sostituirsi a una relazione educativa in aula, in cui studenti e docenti non hanno la possibilità di rapportarsi tra loro in modo diretto.
A rendere la situazione più difficile è la mancanza di supporti tecnologici, che rendono inadeguato il nuovo modo di fare scuola. 
Il web, seppur indispensabile in quest’epoca, è un concetto innovativo per l’educazione scolastica.  

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DaD di “zona in zona”

studente didattica a distanza computer pc donna ragazza lavoro concorso coprifuoco lazio, dadIl DPCM del 3 novembre 2020 ha diviso il territorio nazionale in tre zone: gialle, arancioni e rosse. Nelle zone rosse restano in presenza:

  • le scuole dell’infanzia;
  • le elementari;
  • il primo anno di scuola media.

Tutti gli altri possono recarsi a scuola solo per l’utilizzo dei laboratori a piccoli gruppi. Le restrizioni nelle zone arancioni sono meno rigide. La scuola però, è amministrata a livello regionale, con regole del tutto simili a quelle delle zone rosse. Nelle zone gialle, invece, le regole prevedono il 100% di DaD per le Università e le scuole superiori. La didattica in presenza è prevista solo per gli alunni con bisogni educativi speciali.  

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DaD: parola agli insegnanti 

Link Napoli, dadIntervistando alcuni docenti abbiamo avuto dei pareri discordanti sulla DaD. La prof.ssa di matematica Imma Fortunato, del Liceo Matilde Serao di Pomigliano d’Arco, ha affermato: “La DaD sicuramente non è funzionale, soprattutto perché non siamo in un paese pronto da un punto di vista digitale o almeno non quanto dovrebbe; però è necessaria in questo particolare momento storico, soprattutto per rendere valido l’anno scolastico dell’alunno. Il sistema scolastico potrebbe decisamente essere migliorato eliminando soprattutto tanta burocrazia. Tutto dovrebbe ruotare di più intorno all’alunno e alle conoscenze e competenze che deve acquisire e meno intorno a vari impegni burocratici.“ 

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La DaD è la migliore soluzione?

concorso operatori giudiziari, parolacce, coronavirus, dadAbbiamo chiesto un’opinione a una docente di lingue a Monza che afferma: “La DaD non è una delle migliori soluzioni. Gli alunni non riescono a mantenere la concentrazione dimenticando di essere in “aula”.  Ci sono problemi di connessione e non tutti hanno a disposizione attrezzature tecnologiche da utilizzare. Spesso in famiglie con più di due figli e genitori in smart working bisogna accordarsi su chi deve utilizzare la rete. Sono stati stanziati fondi e bonus, ma sono destinati a una sola fascia di studenti. E gli altri? Avere un reddito più alto non implica per forza che le famiglie siano ricche. Cercherei di ascoltare di più i ragazzi, chiedere loro come stanno, come stanno vivendo questa situazione. 
Cercherei di fare più lavori di gruppo e organizzare lezioni secondo il modello della flipped classroom, ribaltando i tradizionali ruoli docente-alunno.“  

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L’hashtag che dà voce agli alunni

coronavirus, dadAnche gli alunni sono molto stressati ed è per questo che hanno deciso di far sentire la propria voce. Hanno infatti lanciato un nuovo hashtag “#toxicschool” dove, tramite dei video, esternano il loro malessere. 

Prima del periodo natalizio si parlava di un ritorno a scuola il 7 gennaio 2021, ma non è stato così per tutti e la didattica in presenza è stata nuovamente rinviata. Per questo gli alunni hanno protestato, scioperato e si sono battuti per ottenere la didattica in presenza. La situazione però varia da regione a regione.  In Campania per esempio è previsto un ritorno graduale in classe.  Medie e superiori infatti dovrebbero ricominciare in presenza dal 25 gennaio.

Vedremo a breve cosa accadrà!