Dante Spiniello: dall’Irpinia a Sky e Mediaset col sogno del cinema

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Dall’Irpinia ai palcoscenici nazionali di Sky e Mediaset fino alla candidatura ai David di Donatello, con un solo sogno, quello del cinema. (Leggi l’articolo: Festival di Venezia, Roma vince su tutto) Nelle mille sfaccettature della settima arte, spicca il volo la carriera di Dante Spiniello. Nonostante la giovanissima età, il regista avellinese ha già alle spalle una lunga gavetta e importanti progetti in cantiere. Oggi li racconta e si racconta ai microfoni di Informa Press.

Ciao Dante, cosa vuol dire “nascere in Campania” per chi sogna il grande salto nel mondo del Cinema?

dante spinielloPrima di tutto voglio fare un saluto ai lettori di Informa Press. Diciamo che la Campania è una regione che ha enormi potenzialità a livello cinematografico e ultimamente le sta riscoprendo. Qualche anno fa sono dovuto andare a Roma per proseguire il mio sogno nel mondo del cinema, ma non smetto di gettare un occhio sul futuro della mia terra. Ho accolto con grande piacere e orgoglio, ad esempio, la nascita dell’Università del Cinema in Campania (ad Acerra dal 2016 ndr).

A differenza mia – che ho dovuto studiare in un’altra città – oggi invece i Campani possono coltivare anche qui il loro sogno di cinema. In luoghi meravigliosi che non a caso sono protagonisti del mio cortometraggio “Meraviglie d’Entroterra” arrivato fino a Sky (canale 903) e proiettato perfino al Cinema Nuovo di Lioni, uno dei più grandi d’Italia.

Dante Spiniello e la sua carriera da giovane artista

Dante Spiniello: una carriera che può apparire fulminea, data la giovanissima età, ma in realtà costellata da tanti step. Quali sono i più importanti?

dante spinielloInnanzitutto e soprattutto l’Accademia del Cinema, perché se non hai una partenza non hai un percorso. Poi non posso negare che tanti miei progetti nascano dal contatto con grandi personalità che ho avuto modo di incontrare nella mia strada. Penso a Fioretta Mari, una delle insegnanti di dizione più famose del mondo. Ennio Coltorti, fondamentale per tutto ciò che ho imparato sul teatro. La famiglia Buzzanca e Werner Herzog, il mio maestro “virtuale”, che ha formato la mia idea di cinema. Il suo “Gesualdo – Morte per cinque voci” è stato fondamentale per il mio “Meraviglie d’Entroterra”.

Per finire, Dante: in base alla tua esperienza, che consiglio daresti ai ragazzi come te che stanno coltivando il proprio sogno?

Gli “donerei” un aforisma di Paolo Coelho innanzitutto: “Se pensate che l’avventura sia pericolosa, provate la routine: è fatale”. Avere il coraggio di scrollarsi dalla propria comfort zone è quel pizzico di follia che rende un sogno degno di essere vissuto.

Non ci resta che augurare un sincero in bocca al lupo a Dante e a tutti i giovani artisti che come lui che cercano sempre di realizzare i propri sogni!