CASAVATORE – Il 6 dicembre 2004 Dario Scherillo, appena 26enne, viene ucciso per errore da sicari della camorra. Un tragico scambio di persona che lo condanna a essere l’ennesima vittima innocente della criminalità. Da 15 anni ormai, l’impegno della famiglia Scherillo mantiene viva la memoria di Dario. In sua memoria è stato anche realizzato un film “Ed è subito sera“. La pellicola, uscita nelle sale lo scorso marzo, è un valido strumento per la lotta alla mentalità criminale. Ne abbiamo parlato con Pasquale Scherillo, fratello maggiore di Dario.
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Dario Scherillo raccontato nel film “Ed è subito sera”
Fin dal primo ciak, il messaggio è chiarissimo: “La camorra non vale niente!“. I messaggi dell’opera mirano infatti a ridicolizzare la figura dei malavitosi. Chi decide di intraprendere questo stile di vita deve sapere che sarà abbandonato da tutti, condannato a un’esistenza fatta di falsità dove le amicizie create saranno quelle che potrebbero attentare alla tua vita o a quella dei tuoi cari.
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6 dicembre 2004, il ricordo di Pasquale Scherillo


Dario Scherillo e la sua famiglia possiedono una scuola guida. Quel giorno Pasquale era impegnato in alcuni esami di guida e Dario fu costretto a prendere il motorino per sostituirlo in sede. Fatta sera, prima di tornare a casa per cena, il giovane in sella al suo scooter andò in cerca di un ragazzo che il giorno dopo avrebbe dovuto sostenere un esame alla scuola guida. Per strada si fermò davanti al solito bar, intrattenendosi con un amico di vecchia data. “Incrociai mio fratello tornando a casa – racconta Pasquale – dall’auto, gli feci cenno con la testa di rincasare. Non avrei mai pensato potesse essere il nostro ultimo saluto“.
Passò oltre mezz’ora (Dario non era solito arrivare in ritardo) quando, finalmente, suonò il campanello. Ma, aperta la porta, i familiari si ritrovarono davanti due carabinieri. “Iniziarono a fare delle domande strane chiedendo di vedere la stanza di mio fratello. Intuimmo dal loro comportamento che non erano realmente intenzionati a fare una perquisizione. Così ci facemmo coraggio e chiedemmo cosa fosse successo”. Dalla risposta muta e triste dei carabinieri, arrivò il terribile presagio. Fu così che i fratelli di Dario Scherillo iniziarono a correre verso il bar dove Pasquale lo aveva visto per l’ultima volta.”Quando arrivammo, mio fratello era già coperto da un lenzuolo bianco attorniato da una folla. Una sola cosa era certa, quel momento ha cambiato per sempre le nostre vite“.
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Associazione Dario Scherillo – la solidarietà è vita, nascita dell’associazione
A seguire c’è il premio giornalistico letterario “Dario Scherillo”. Ogni anno è consegnato a chi, secondo i familiari di Dario, ha dato un contributo importante sul tema della legalità. Tra i vincitori passati ricordiamo: Roberto Saviano, Sandro Ruotolo e Rosaria Capacchione. Il vincitore riceve in dono una confezione alimentare prodotta nelle terre confiscate alla camorra Libera Terra. “Col pacco, chiediamo ai vincitori di organizzare una cena e immortalare il momento con una foto. È il nostro modo per dare un messaggio di riscatto alla camorra”.
La solidarietà continua con le borse di studio “Dario Scherillo”. Ogni anno l’associazione consegna 9 borse di studio (3 per ogni scuola media di Casavatore). Gli studenti possono concorrere realizzando degli elaborati grafici sul tema della legalità. I premi consistono in buoni acquisto per libri così da diffondere la cultura. Tutte le attività e i premi sono finanziati dai familiari di Dario.
“Ora il nostro impegno è portare il film in tutte le scuole per insegnare questi valori ai ragazzi“. Se anche solo una persona decide di ritornare sulla retta via, Dario non sarà morto invano.