DDL Zan Pillon Littizzetto – l’ennesimo scontro a colpi di botta e risposta che ha coinvolto il senatore. In seguito alla nota discussione avvenuta con Fedez e il litigio con Enzo Miccio, questa volta è Luciana Littizzetto ad andare alla carica. Durante l’ultima puntata di “Che Tempo Che Fa”, la cabarettista ha letto una lettera indirizzata a Pillon. Quest’ultimo ha immediatamente risposto alla provocazione sul suo profilo Facebook.
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DDL Zan Pillon Littizzetto: la lettera di Luciana
Durante la scorsa puntata del celebre programma Rai “Che Tempo Che Fa”, andata in onda ieri sera, Luciana Littizzetto ha ritagliato uno spazio all’interno del suo monologo per la questione del DDL Zan. “Questo decreto”, ha detto in trasmissione, “dice che se insulti o picchi una persona per via del suo orientamento sessuale, del suo genere o per la sua disabilità, devi subire una condanna penale. Cosa c’è di strano in questo? Il fatto che non sia ancora stata approvata.” Ha poi afferrato la lettera indirizzata al senatore, iniziando a leggere: “Caro Pilly, Pipillone bello, che quando senti parole che iniziano per trans, tremi. […] A me agita l’odio non l’amore, in qualsiasi forma si esprima. Pillon, ma come fai a dire che questa legge non è una priorità? […] La società civile è molto più avanti della politica, oramai. […] Lo dico a te e a tutti quelli che la pensano come te. Se passa la legge Zan, potete continuare a fare i vostri pensierini omofobi”.
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DDL Zan Pillon Littizzetto: la risposta del senatore
E questa mattina è stata Luciana Littizzetto a ricevere una lettera. Dopo aver contrastato le aspre critiche di Fedez e aver avuto problemi anche con lo stilista Miccio, Pillon si è così espresso: “Mia cara Lucianina, Lucy, gambino di sedano, ti posso fare una domandina? Ma tu hai letto il codice penale? E il DDL Zan lo hai letto? O leggi solo le veline che ti passa il PD? […] Tu rispetti solo chi ti pare, e ti permetti di diffamarmi, dicendo che ho la testa vuota. Meriteresti una querela, ma il mio Maestro mi ha insegnato a non rispondere al male col male. Stai tranquilla, non sarai accusata di pillonfobia. Solo, la prossima volta, visto che sei democratica, ricordati di garantire il contraddittorio. È facile sparare addosso agli assenti”.