De Luca proposta ristoranti. Dopo mesi passati a esercitare il pugno di ferro, ora il governatore propone la riapertura di bar e ristoranti. Ma attenzione massima per assembramenti e movida del baretti: servono più controlli.
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De Luca proposta ristoranti: il governatore spinge sulle riaperture
Alla conferenza Stato-Regioni, in corso in queste ore, il presidente della Campania Vincenzo De Luca mostra apertura. Lancia la proposta di riaprire i ristoranti anche fino a sera tarda (ora impossibile con le restrizioni della zona rossa). Questo a patto che vi siano controlli efficienti a bloccare la movida notturna. È proprio la mancanza di controlli per le strade, secondo il governatore, a favorire gli assembramenti e conseguentemente l’aumento dei contagi in regione.
Sulla riapertura in sicurezza di bar e ristoranti De Luca si era già espresso, in maniera favorevole, nella trasmissione di Rai Uno “Porta a Porta”. Ovviamente la decisione, qualora ci sarà, verrà presa a livello nazionale e varrà per tutte le regioni. Non sono ammesse, diversamente dal passato, iniziative solitarie di singoli governatori.
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Le altre possibili riaperture all’attenzione del governo
La Campania sta trascorrendo la sua sesta settimana consecutiva in zona rossa dall’inizio della terza ondata, con bar e ristoranti chiusi al pubblico con la sola possibilità di asporto/delivery. I dati relativi all’andamento della curva dei contagi in regione non sono incoraggianti. I contagi dovuti agli assembramenti durante le festività pasquali si fanno numerosi. Tuttavia, il governatore è fiducioso sul passaggio della Campania in fascia di rischio arancione a partire dalla settimana prossima.
Attesa, nell’incontro Stato-Regioni di oggi, anche per le possibili riaperture di cinema, teatri, palestre e piscine. Su questo il Ministro della Salute Roberto Speranza ha espresso determinazione. “I tempi delle decisioni nel contrasto al virus sono determinanti. Dobbiamo essere tempestivi nelle chiusure quando serve e non sbagliare tempi e modi delle riaperture per non vanificare i sacrifici fatti. Certo va data risposta alle preoccupazioni degli italiani e alla crescita delle nuove povertà, alle difficoltà di imprese e lavoratori ma non esistono risposte semplici e problemi complessi con un alto numero di variabili”.