Decreto aiuti bis, il nuovo decreto della legge Aiuti bis è stato varato. Al centro delle discussioni estive che hanno portato alla caduta del Governo ora sembra essere realizzabile. Al suo interno sono previste varie misure a sostegno di molteplici fasce. Tra queste un esempio, nel concreto, è stato dato dai 200 euro e dal bonus psicologo, entrambi riconfermati. Così il nuovo decreto aiuti bis, n.115, approvato dal consiglio dei ministri e pubblicato sulla gazzetta ufficiale ad inizio agosto, torna in auge. Di fatto sono 17 i miliardi di euro destinati a famiglie e imprese.
Decreto aiuti bis: quali sono i sostegni che si possono ricevere
Il decreto aiuti bis prevede varie manovre fiscali e incentivi a sostegno di famiglie e imprese. Al suo interno vi sono bonus sociali per contrastare il caro bollette di luce e gas così come l’estensione di coloro che possono riceverlo fino ai percettori di ISEE pari o inferiore a 12.000 euro. Inserite all’intero le tariffe agevolate per i fragili e vulnerabili. Confermato l’azzeramento degli oneri di sistema per il quarto trimestre. Con l’iva sul gas al 5%. Imposta l’impossibilità di modificare in modo unilaterale i contratti di fornitura energetica fino a maggio 2023. Esenzione di fringe benefit estesa a lavoratori dipendenti che consente loro di pagare con quest’ultime luce e gas.
Aiuti e sostegni importanti quelli derivanti dal decreto aiuti bis. Per ottenere queste agevolazione e questi incentivi ci sono però dei requisiti da rispettare. Per ottenerli si terrà conto dell’ISEE del nucleo familiare. Quest’ultimo, che fino a poco fa ammontava ad un massimo di 8.265 euro, è stato esteso ad un limite massimo di 12.000 euro. Tuttavia, vi sarà la possibilità, per le famiglie più numerose, con almeno quattro figli a carico, di poter raggiungere la soglia di ISEE pari a 20.000 euro. Inoltre i beneficiari del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza riceveranno questi aiuti in automatico.
L’associazione di categoria Uneba protesta contro il decreto aiuti bis. “Nessun emendamento a favore del terzo settore è stato inserito al suo interno“. Così sostiene l’Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale. “Le sole onlus lombarde associate a Uneba producono quasi 2 miliardi di fatturato” affermano. “Oltre 100mila persone fragili e anziane vengono assistite e corrispondono ad altrettanti dipendenti”. Poi proseguono: “Non dare loro alcun aiuto a fronte delle perdite avute negli ultimi tre esercizi, che supereranno il mezzo miliardo di euro, peggiorerà la situazione”. E ancora: “Significa non capire che la fragilità vuol dire anche dare lavoro a personale difficilmente utilizzabile in altri contesti”.