Il Decreto Rilancio, il secondo provvedimento per l’emergenza sanitaria, diventa legge. Bonus per case, rottamazione auto, per le imprese e i cittadini. Ieri il senato ha approvato il testo definitivo.
Ti consigliamo come approfondimento – Bonus mamma 2020
Decreto Rilancio: cosa cambia
Nella seduta del Senato di ieri, 16 luglio, con 159 voti favorevoli e 121 contrari, è stato approvato il Decreto Rilancio. La legge di conversione, con modifiche del decreto legge del 19 maggio 2020 n.34, mette a disposizione urgenti misure di sostegno per salute, economia e lavoro. Le modifiche apportate al decreto sono le seguenti:
- Ecobonus per le seconde case;
- Bonus per l’acquisto della nuova auto;
- Cassa integrazione, prolungamento;
- Proroga contratti a termine e apprendistato;
- Aumento delle pensioni di invalidità;
- Smartworking nella Pubblica amministrazione;
- Novità Scuola;
- Riduzione Imu.
Molti degli ammortizzatori sociali sono stati prorogati, come l’anticipo della cassa integrazione e il bonus bici, ampliato il bonus rottamazione e sono stati aggiunti nuovi termini al reddito di emergenza. È stato allungato il congedo parentale e prorogati i termini per i contratti a termine e apprendistato.
Ti consigliamo come approfondimento – Bonus occhiali nel Decreto
Le novità del Decreto Rilancio
- Ecobonus per le seconde case: per l’adeguamento sismico degli edifici e il miglioramento energetico nella misura del 110%, già previsto per le prime case e in condominio anche per le seconde case;
- Bonus acquisto nuova auto: fino a 10000 euro per auto con emissioni tra lo 0 e i 20 gr di co2 al Km; 6500 euro per auto con emissioni tra i 21 gr e i 60 gr; mntre bonus di 3500 per rottamazione auto vecchie di 10 anni, fino 1750 euro di bonus solo per la rottamazione;
- La cassa integrazione verrà prolungata di 4 settimane;
Ti consigliamo come approfondimento – Bonus baby-sitter esteso anche ai nonni
- Aumento delle pensioni di invalidità per gli invalidi totali al 100%;
- Smartworking per i funzionari della Pubblica Amministrazione, fino al 60% dei lavoratori pubblici potranno lavorare comodamente da casa.
- Approvata la possibilità per i Comuni di deliberare la riduzione del 20% dell’imposta sugli immobili.
Qui è possibile visualizzare la versione completa del testo del Decreto.