Dpcm aprile: divieto alle Regioni di chiudere scuole fino alla prima media?

0
1348
Decreto scuole regioni

Decreto scuole regioni: la nuova norma prevede il ritorno tra i banchi, fino alla prima media, in zona arancione e rossa e il divieto di chiusura da parte dei governatori locali. Secondo il presidente Draghi e il Ministro Bianchi, il ritorno a scuola è la priorità in questo periodo. Per questo motivo, gli alunni italiani ritorneranno in presenza subito dopo Pasqua.

Ti consigliamo come approfondimento – Dpcm aprile: nella bozza sospese le zone gialle fino al 30 e scuole aperte

Decreto scuole regioni: in classe dal 7 aprile

Decreto scuole regioniDecreto scuole regioni – Stando alla bozza del nuovo Dpcm, gli alunni italiani fino alla prima media ritorneranno a fare lezione tra i banchi. La regola vale sia per la zona arancione che per la zona rossa. Oltretutto, in zona arancione, anche i ragazzi delle superiori ritorneranno in presenza, anche se al 50%. In caso di conferma della bozza, saranno 5,3 milioni gli studenti che subito dopo Pasqua potranno fare lezione in presenza. Rispetto alle ultime settimane, 4 milioni di alunni in più lasceranno la didattica a distanza. Un grande anticipo è stato dato dalla Regione Lazio che, tornando in arancione dal 30 marzo, ha mandato a scuola 1 milione di ragazzi.

Ti consigliamo come approfondimento – Vaccino Sputnik, De Luca va avanti: “3,5 mln di dosi in Campania”

Decreto scuole regioni: divieto di chiusura ai governatori locali

Decreto scuole regioniDecreto scuole regioni – La norma che entrerà in vigore con l’ufficialità del Dpcm di aprile, prevede una clausola particolare per le regioni. “Dal 7 aprile al 30 aprile è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale o svolgimento dei servizi educativi”. Recita così la prima parte riguardante il ritorno a scuola. Tuttavia, “non può essere derogata da provvedimenti dei presidenti delle Regioni e delle Province Autonome”.

In questo modo, i governatori non potranno decidere autonomamente di chiudere le scuole al di là del colore della propria regione. La regola mette così in discussione quanto accaduto negli scorsi mesi. Alcuni presidenti locali, infatti, hanno chiuso gli edifici scolastici diversamente da quanto accadeva nel resto d’Italia.