Tra i problemi della crisi di Governo, c’è anche quello del Decreto spostamenti. Il DPCM emanato da Giuseppe Conte lo scorso mese, infatti, è quasi giunto alla data di scadenza. Teoricamente gli spostamenti tra Regioni sono vietati fino al 15 febbraio ma, con la politica in panne, cosa cambierà?
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Decreto spostamenti Covid: l’inadeguatezza del Governo
Lo scorso 15 gennaio Giuseppe Conte ha emanato il divieto di spostamenti tra Regioni a causa del Coronavirus. Come risaputo, sarebbe stata fatta eccezione per i lavoratori e cittadini con emergenze sanitarie o particolarmente urgenti. Ma dal 16 febbraio, data ormai prossima, i confini italiani dovrebbero tornare ad aprirsi per tutti, senza distinzioni. C’è però un problema: i dati epidemiologici non sono affatto rassicuranti, pertanto sarebbe rischioso permettere nuovamente gli spostamenti. Il tasso di positività è nuovamente salito, raggiungendo il 5,6%. Sarebbe opportuno, secondo tali dati, una proroga del divieto. Il Governo dovrebbe intervenire, ma attualmente la situazione non è tranquilla tra i politici. Per poter agire sul nuovo Decreto spostamenti, Mario Draghi necessita obbligatoriamente della fiducia in Parlamento. Ma le votazioni per questa, purtroppo, non saranno effettuate prima della scadenza del DPCM di Conte. Nessuno si trova nella posizione ideale per poter prendere una decisione.
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Decreto spostamenti: i possibili scenari
“Il sistema degli interventi territoriali per fasce ci consente di mantenere un indice di contagio in linea con quello della settimana scorsa, con un RT a 0.84. Questo modello ci ha evitato nuovi lockdown nazionali. Dobbiamo tenere sempre alta la guardia […]. Così come sono state subito individuate le differenti varianti, grazie agli interventi immediati dei servizi sanitari regionali.” Questo è ciò che Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali, ha riferito durante una Conferenza tra Regioni. Per affrontare i nuovi numeri dati dai bollettini del Ministero della Salute, l’Italia ha bisogno di una politica interna stabile. Prima che Draghi prenda tutto sotto controllo, dunque, sul problema dello spostamento tra Regioni esistono due possibilità:
- Prolungare la durata dell’attuale decreto;
- Abbatterlo completamente.
C’è la necessità, infatti, di riscrivere l’intera ordinanza per adattarla al meglio alla nuova situazione epidemiologica, differente da quella dello scorso mese.