Denise Pipitone archiviazione di uno dei casi di scomparsa più famosi da parte del gip di Marsala. La richiesta era stata avanzata dalla Procura dopo quasi vent’anni dalla scomparsa della bambina. Il caso di sequestro di persona è arrivato fino in Parlamento, dove si è proposta l’istituzione di una Commissione di inchiesta sulla scomparsa della piccola.
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Denise Pipitone archiviazione: il caso sbarca nel Parlamento
Sara Quittino, il gip di Marsala, nella giornata di ieri ha accolto la richiesta della Procura e ha archiviato il caso di Denise Pipitone. La bambina è scomparsa diciassette anni fa, il primo settembre 2004, da Mazara del Vallo, Sicilia. Due nomi, in particolar modo, sono riecheggiati per tutti questi anni. Si tratta di Anna Corona (ex moglie del padre naturale della piccola) e Jessica Peluzzi (sorellastra di Denise). L’accusa su di loro era sequestro di persona. Poche settimane fa la questione è finita in Parlamento. La Commissione Affari Costituzionali della Camera, infatti, ha lanciato un iter per l’Istituzione di una Commissione Parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Denise. A proporlo sono stati Carmelo Miceli e Alessia Morani, deputati del PD, e appoggiata da una trentina di colleghi.
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Denise Pipitone archiviazione: le parole di Piera Maggio
Una madre disperata ma determinata, che da diciassette anni continua a cercare sua figlia senza sosta, senza piegarsi dinanzi a vicoli ciechi e delusioni. Ecco chi è Piera Maggio, che scrive su Facebook:
“La nostra opposizione alla richiesta di archiviazione è stata proposta poiché la Procura della Repubblica a firma di 3 magistrati aveva scritto che le frasi ascoltate dai Carabinieri del comando Provinciale non esistevano. Che se fossero state realmente profferite sarebbero state di interesse investigativo. Noi con i nostri consulenti abbiamo chiarito al di là di ogni ragionevole dubbio che quelle frasi di ‘interesse investigativo’ erano state dette. All’udienza abbiamo ascoltato i Pubblici Ministeri affermare che avrebbero preso per buono l’esistenza di quelle frasi. Che però prima non esistevano, ma che ora non avevano più nessun interesse investigativo. Il gip ha pure confermato l’esistenza di quelle frasi ma ha ritenuto di archiviare. Noi staremo ad attendere come sentinelle cosa farà adesso la Procura della Repubblica […]. Noi siamo qui ad attendere la loro promessa. Non molliamo.”