Denise Pipitone Milo Infante, e un’indagine che secondo la Procura non è mai esistita. Si è alzato un grande polverone a riguardo. Tutto nasce da Repubblica, che cita Milo Infante come indagato nell’inchiesta riguardante la scomparsa di Denise Pipitone. Proprio a riguardo, Milo Infante, ha risposto sui propri social a tale accusa. “I giudici indagano chi Denise l’ha cercata con tutte le sue forze”. Il riferimento è alle numerose puntate condotte, con il programma Ore 14, sul caso in questione. Di fatto, è proprio la Procura di Marsala, che si occupa delle indagini, a smentire tutto ciò.
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Denise Pipitone Milo Infante: l’accusa al conduttore televisivo
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Denise Pipitone Milo Infante: il commento del conduttore di Ore 14


Milo Infante, conduttore di Ore 14, lo scorso 16 marzo aveva parlato di tutto ciò sui propri social. “Molti mi chiedono a che punto sono le indagini sul sequestro di Denise Pipitone”. Scrive su Instagram. “Temo ferme all’archiviazione disposta dal gip di Marsala su richiesta della Procura” prosegue. “Per contro invece posso dirvi che i giudici indagano chi Denise l’ha cercata con tutte le forze” afferma. “Se qualcuno pensa che sia sufficiente per fermarci si sbaglia” sostiene. “Continueremo a cercare Denise” è la sua promessa. “Entro la fine della settimana avremo comunque risposte anche sulla Commissione di inchiesta” dice Milo Infante. “Denise va cercata, non archiviata” ribadisce.
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Denise Pipitone Milo Infante: la volontà della madre


Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, non si arrende. La sua battaglia alla ricerca della verità continua. Intanto però si è deciso che la commissione d’inchiesta parlamentare che avrebbe dovuto indagare sul caso di Denise Pipitone non si farà. Tutto ciò nonostante la decisione del gip di archiviare l’indagine. Piera Maggio però continua a non arrendersi e lottare. “Fino a che non avrò una dimostrazione diversa, continuerò a lottare per lei” afferma. A riguardo, si esprime anche Milo Infante, che non utilizza troppe parole per descrivere quest’archiviazione. La definisce infatti: “Una resa dello Stato”. C’è tanta amarezza dunque nell’aria e tanta vergogna probabilmente. Parlare di archiviazione per un caso del genere non rende felice nessuno, se non i colpevoli del crimine. Non rende giustizia alla famiglia, non la rende a Milo Infante. Non la rende però nemmeno ai cittadini di uno Stato che vede così abbandonare un caso del genere.