Finalmente è stata resa pubblica l’edizione integrale del primo vocabolario del dialetto napoletano. Un’opera composta di quattro volumi e tremila pagine, pubblicata dall’Accademia della Crusca. Dopo essere entrato a far parte del patrimonio UNESCO, ora il dialetto napoletano si avvale anche di un proprio vocabolario.
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Dialetto napoletano: la seconda lingua d’Italia
Napoli è la città del sole, del mare, dell’arte e in particolare della spettacolare pizza Margherita. Proprio quest’ultima è stata uno dei primi riconoscimenti ufficiali da parte dell’UNESCO. L’arte della pizza è oggi considerata un vero e proprio patrimonio immateriale dell’uomo. A seguire questo primo riconoscimento, per i partenopei ne è arrivato un secondo: quello per il dialetto napoletano, ormai considerato una lingua vera e propria da preservare, la seconda più diffusa in Italia.
Il dialetto è parlato in numerose regioni meridionali. Le sue origini sono molto antiche e hanno vita dalle lingue latine e greche. Sviluppatosi nell’Italia meridionale, con la dominazione spagnola è diventato lingua di corte oltre che dello Stato.
Solo con l’arrivo di Garibaldi e lo sbarco nelle due Sicilie, il napoletano fu accantonato, lasciando spazio a quello che poi diventerà l’italiano, lingua ufficiale nazionale.
Nello scorso secolo il dialetto napoletano ha subito molteplici influenze, riuscendo però a mantenere la sua forma originaria. Così è diventato protagonista di splendide opere artistiche, come le più famose canzoni di Murolo, Pavarotti, Ranieri e Claudio Villa. Quelle stesse canzoni che sono, ancora oggi, canticchiate in tutto il mondo.
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Il napoletano racchiuso in un vocabolario
Principale autore Emmanuele Rocco, vissuto nell’800. I primi due volumi vennero pubblicati quando Rocco era ancora in vita, sotto la stampa dell’editore Chiurazzi. La pubblicazione era poi stata interrotta a causa della morte dell’autore stesso. I suoi eredi però hanno continuato il lavoro, ricominciando proprio dai suoi scritti.
Quella pubblicata dalla Crusca è l’edizione critica del manoscritto di Rocco e delle aggiunte dei suoi eredi (nei tomi III e IV), accompagnata dalla ristampa anastatica del rarissimo volume del «Vocabolario del dialetto napolitano» (nel tomo II).
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L’attuale edizione della Crusca, che prende il nome di “Vocabolario del dialetto napoletano”, contiene un’introduzione che illustra la storia, le peculiarità e il contenuto del vocabolario di Rocco. Oltre al profilo dell’autore, anche la tavola delle abbreviazioni e le note del testo per valorizzare l’opera e la lingua stessa.
A portare a termine il vocabolario è stato il professor Antonio Vinciguerra, storico della lingua e docente nelle Università di Siena e a Firenze.
Vinciguerra ha confermato che all’interno del vocabolario si troveranno significati, etimologie, curiosità e storia delle parole.
“Questo vocabolario è di straordinaria importanza, perché si è riuscito a realizzare un dizionario storico del dialetto, e non un semplice vocabolario per tradurre termini”.