Ebbene sì! Nessuna fake news. A poco meno di 10 anni dalla sua entrata in vigore, il digitale terrestre si evolve. Infatti, il nuovo formato del digitale terrestre sarà il DVB-T2 che andrà a sostituire il DVB-T. Questa ennesima rivoluzione digitale è la conseguenza della nuova assegnazione delle frequenze voluta dall’Europa che, con una direttiva della Commissione, obbliga tutti i Paesi dell’Unione ad adottare il nuovo standard entro il 2022. Una nuova “rottamazione forzata” dunque! Tutto ciò è stato reso necessario per consentire al 5G di occupare le frequenze che si andranno a liberare (Leggi anche Obsolescenza programmata: multate Samsung e Apple). Ma il consumatore dovrà cambiare il suo televisore? Ecco tutto ciò che bisogna sapere!
Digitale terrestre 2.0: bisognerà acquistare nuove Tv o decoder
Il nuovo digitale terrestre comporterà necessariamente una spesa per la maggior parte dei consumatori, dovendo acquistare nuove Tv o decoder (si stima che sia il 90% dei televisori attualmente presenti nelle case degli italiani che non saranno più in grado di ricevere le nuove trasmissioni). Nello specifico: sono considerate non idonee le Tv comprate prima dell’1 luglio 2016.
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I nuovi decoder possono costare dai 25 ai 250 euro e ovviamente si avrà la scomodità di utilizzare due telecomandi.
Non dovrebbero esserci problemi per chi, invece, ha acquistato un televisore nuovo dall’1 gennaio 2017. Da tale data è obbligatorio per i negozianti vendere ai consumatori televisori già compatibili con il DVB–T2.
Rimane comunque importante fare attenzione, soprattutto in caso di sconti “stranamente” vantaggiosi e acquisti online. Infatti rimane il rischio di ritrovarsi con un televisore che supporta solo il DVB-T.